Analisi tattica Juventus–Udinese 2-0: la miglior versione della gestione Spalletti.

Analisi tattica Juventus–Udinese 2-0: la miglior versione della gestione Spalletti.TUTTOmercatoWEB.com
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Ieri alle 23:15Primo piano
di Nerino Stravato

La Juventus supera l’Udinese 2-0 allo Stadium e lo fa con quella che appare la versione più evoluta della gestione Spalletti, una Juve camaleontica che parte con una difesa a tre soltanto sulla carta ma si muove concretamente con una linea a quattro: Kelly e Gatti centrali, Kalulu e Cabal terzini entrambi coinvolti nella proposta offensiva e non bloccati – con Kalulu spesso a supporto della manovra – mentre a rendere la struttura ancora più difficile da leggere è il ruolo di Cambiaso, praticamente alzato sulla linea dei trequartisti, punto di connessione costante tra centrocampo e attacco. Una posizione ibrida, richiestissima dal tecnico, che consente alla Juve di creare un quadrilatero tecnico sulla trequarti insieme a Yildiz e ai laterali offensivi, facilitando le combinazioni nello stretto e aprendo varchi per gli inserimenti senza palla.

​A centrocampo parte Miretti che gioca dall’inizio e fornisce una prova convincente, fatta di coraggio, velocità di trasmissione e applicazione tattica; con lui McKennie nelle vesti di incursore, soluzione che esalta le sue caratteristiche, e Koopmeiners sempre più epicentro del gioco bianconero. L’infortunio di Gatti porta all’ingresso di Locatelli: da quel momento l’olandese si abbassa spesso sulla linea dei difensori ma non in modo statico, alternandosi proprio con Locatelli nella prima costruzione. È un dettaglio, ma un dettaglio fondamentale: perché quella rotazione continua disorienta la prima pressione dell’Udinese, che non capisce chi sia il vero regista e chi porti fuori zona il centravanti avversario.

​Davanti, oltre agli strappi e alle soluzioni di Conceição, la vera copertina della ripresa se la prende Zeghrova, che in dieci minuti fa vedere tutto il suo repertorio: nell’uno contro uno è praticamente imprendibile, sterza, rientra, ti punta e ti crea pericolo ogni volta che respira palla. È questo il fattore che la Juve sta cercando: giocatori tecnici negli ultimi trenta metri, con terzini – come Kalulu – che spingono, con Cambiaso che si inserisce dentro il campo e centrocampisti che attaccano lo spazio. Questa somma di minacce genera densità offensiva, raddoppi forzati e linee aperte per verticalizzare, proprio ciò che Spalletti vuole.

​La Juve ha dominato anche senza palla, impedendo all’Udinese qualsiasi risalita pulita del campo, e lo ha fatto con personalità: forse la miglior Juventus della stagione, sicuramente la più riconoscibile e completa della gestione Spalletti. Se questa è la strada, allora – finalmente – la strada sembra quella giusta.