Comolli l'anti-Giuntoli: la nuova Juve guidata dal dirigente francese

La Juve di Giuntoli sembra già passato remoto, con Comolli il cambio di marcia è drastico. Sotto la gestione dell'ex dt i problemi si sono palesati soprattutto nel momento di difficoltà, quando lui stesso era l'unico manager calcistico. Investito di questo ruolo da John Elkann, nella famosa lettera inviata agli azionisti ad aprile dello scorso anno: “Sarà Cristiano a plasmare il nostro futuro”. In realtà era una struttura in antitesi con la storia di questo, in cui ogni ambito era appannaggio di una figura. Non a caso il progetto è fallito. Sotto questo aspetto c'è un sostanziale ritorno al passato, pur essendo tempi diversi. Con l'avvento di Comolli di fatto si passa ad una gestione di “squadra”, con più dirigente che si occuperanno anche del settore giovanile. Fermo restando gli osservatori in grado di scoprire talenti in giro per il mondo.
La Juve ha confermato Ferrero e Scanavino, rispettivamente presidente e ad, ma avranno soprattutto un ruolo di controllo, in particolare dell'aspetto economico-finanziario. Il pareggio di bilancio resta un obiettivo primario. Per il resto, sul fronte meramente calcistico, il capo sarà Comolli, nominato direttore Generale. Chiellini il suo braccio destro e chissà, all'occorrenza magari anche consigliere. Nessuna intromissione di Giorgio sul mercato. Poi dovranno essere nominati un ds, Massara resta un'opzione. Quindi un direttore tecnico, qualcuno ipotizza un grande ex. Vedremo. Piena sinergia, poi tra Tudor, Brambuilla (verso la conferma sulla panchina della Next Gen) e Padoin, ad un passo da diventare tecnico dell'Under 20 dopo l'epserienza da vice di Magnanelli. Insomma compiti ben divisi tra le varie figure e decisioni prese in modo più collegiale. Nella Juve siamo all'inizio di una nuova era. Targata Comolli.
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