Gambelli a RBN: "Juve da anni troppo sterile davanti. E non è tutta colpa degli allenatori"

A Radio Bianconera, durante Fuori di Juve, è stato ospite lo scrittore e piccolo azionista della Juventus Riccardo Gambelli. Che ovviamente è partito dalle considerazioni post-Real Madrid: "A Como una pagina veramente triste della storia della Juve, mentre a Madrid poteva anche essere un pareggio e ho visto una squadra nettamente diversa. una partita preparata meglio, una squadra concentrata e convinta delle proprie possibilità. A cinque dietro, quindi anche umile. Il problema è quello che la Juve ha da anni: è la squadra più sterile tra le grandi in Serie A, anche come occasioni da gol".
Ma ha anche aggiunto: "Se con Allegri e Motta è successo e si ripete con Tudor, vuol dire che non è tutta colpa degli allenatori se si crea poco. E' un problema di giocatori. E di centrocampo, perché quello forte crea azioni da gol. Ieri occasioni incredibilmente ne abbiamo avute, e quella di Openda griderà vendetta per molto tempo. Un attaccante vero lì tira di prima". Mentre sulle chance europee ha ammesso: "E' un percorso duro in Champions, noi abbiamo incontrato le più forti e ora dovremmo incontrare quelle più deboli sulla carta. Ma ormai tutti vengono a Torino a fare la partita, una volta non era così, si vinceva dentro gli spogliatoio già. Credo che saranno partite durissime e forse ce la faremo, ma sarà un percorso difficile".
E ha continuato: "A Como serviva la bava alla bocca, con quei tre punti eri in testa. E invece non ha giocato. E poi che modulo ha usato Tudor? Non si è capito. E non si è mai tirato in porta. A Verona e col Como due pagine nere di questo campionato per la Juve. Ancora non mi fido ancora di questa Juve, ci sono dei giocatori che caratterialmente lasciano molto a desiderare".
Poi Gambelli lancia un allarme: "A Roma si deve entrare con la stessa determinazione vista al Bernabeu, altrimenti contro la Lazio le prendi. Se perdi a Roma e il Milan vince, sei già a 7 punti dalla vetta dopo dieci giornate. Non credo allo Scudetto ma almeno in un campionato dignitoso in cui vedo una Juve lì davanti. E' una squadra nuova, giovane, non può competere subito per lo scudetto e andrà ritoccata, soprattutto con un difensore e due centrocampisti forti". E fa un mea culpa su Michele Di Gregorio, eroe di serata: "A volte l'ho criticato, ieri nel gol è andato giù un po' stranamente, ma poi ha fatto certe parate che mi ha ricordato Angelo Peruzzi".
Infine un commento sulle parole di Giorgio Chiellini nel pre-gara in merito a Tudor: "Non credo che Chiellini abbia detto cose retoriche, credo che il confronto che c'è stato sia stato positivo e che la società è ancora vicina a Tudor. Bisogna andare avanti insieme, come ha detto Chiellini. E non credo che se si perde con la Lazio sia a rischio già adesso. Io ripeto, serve la grinta del Bernabeu, ma non credo che rischi dopo Roma. Piuttosto dopo la sfida con l'Udinese".
Iscritta al tribunale di Torino al n.70 del 29/11/2018
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore responsabile Antonio Paolino
Aut. Lega Calcio Serie A 21/22 num. 178
