I numeri della Juve sono chiari, ma il paragone Tudor-Motta è esagerato

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Oggi alle 11:30Primo piano
di Quintiliano Giampietro
Complice i cinque pareggi consecutivi, Tudor viene accostato a Motta: ma ci sono differenze nella Juve di adesso, rispetto a quella precedente

La Juve di Tudor è reduce da 5 pareggi consecutivi, tre dei quali in campionato. La mente di addetti ai lavori e tifosi, immancabilmente va alla passata a stagione targata Motta, al quale Igor è stato immediatamente accostato. Rispetto ai numeri ci siamo. Per esempio i  bianconeri hanno dodici punti dopo sei giornate, gli stessi che in questo periodo aveva ottenuto l'italo-brasiliano. Le X scaturiscono da una produzione offensiva non certo all'altezza di una squadra che ambisce a traguardi importanti. Sotto questo aspetto la similitudine c'è. Cambiano però alcuni fattori. Per esempio le modalità con cui maturano i pareggi. Con Motta c'era un possesso palla quasi sempre superiore all'avversario, ma sterile, fatto di palleggio, alcune volte estremo. Un andamento piatto costante nel corso di tutta la gara. Tudor invece spesso ha rimesso a posto la partita in rimonta, grazie non a trame di gioco, ma soprattutto a reazioni nervose, due esempi su tutti Borussia Dortmund e Inter.

 Altro elemento importante, la posizione di Yildiz. Con Motta il giovane turco era relegato all'esterno, quasi sulla linea del fallo laterale, peraltro con compiti in fase di non possesso. Così Kenan veniva depotenziato. Tudor invece lo ha messo molto più vicino alla porta e i risultati si sono visti, al momento per lui finora 3 gol e 1 assist nelle sei giornate di campionato. Infine l'aspetto gestionale. Igor ha ricreato un gruppo coeso che si era sfaldato proprio con il suo predecessore, i cui rapporti con i giocatori erano pressoché inesistenti. Eloquenti le dichiarazioni di qualche settimana fa, rilasciate dallo stesso Yildiz e soprattutto da capitan Locatelli. Da queste si evince un cambio radicale . Ora tutti remano dalla stessa parte. In  nome della Juve.