Le Contropagelle di Borussia Dortmund-Juventus, a cura di Marco Edoardo Sanfelici

Le Contropagelle di Borussia Dortmund-Juventus, a cura di Marco Edoardo SanfeliciTUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 10:18Primo piano
di Claudia Santarelli
UN BUON AUSPICIO DALLA WESTFALIA BORUSSIA DORTMUND – JUVENTUS 1 a 2

DI GREGORIO 6 Un paio di prese rasoterra e una discreta direzione della difesa da dietro. I compagni reggono l’urto dei germanici e il forte è salvo. (PINSOGLIO  6  Carlin all’opera, nel senso che si dà da fare, non che vada a teatro. Ordinaria amministrazione e poi un fulmine a fil di traversa, ma il tempo gioca a suo favore)

KALULU  6,5  Gara di personalità. Fascia sotto controllo e gran cross in mezzo per il Cambiaso accorrente e vantaggio chirurgico, cioè che indirizza la partita. Quando Pierre è concentrato, non ce n’è per nessuno  (GATTI  6  Ultimi tentativi disperati del padroni di casa e scaramucce imbastite con chiunque si affacci, o di riffa o di raffa)

BREMER  6  Guirassy è un mandingo roccioso, ma privo di tecnica. Per Bremer è come andare a nozze: verso il 40° il brasiliano prende il pallone in mano e lo porge alla punta (ça va sens dire) tedesca, almeno può dire di averlo visto da fermo. (RUGANI  5,5  Non sa più giocare il pallone e ricavarlo dai contrasti. Finchè a spinte riesce a tenere, bene. Poi, all’ennesimo contrasto alla “pùsa ti che pùso mi”, al primo pallone “neutro” Beier lo uccella. Numericamente può far comodo, tecnicamente c’è da toccarsi)

KELLY  6  Se non ha infamia alcuna, si può lodare. Più positivo in fare di rilancio che di contenimento. Non sfigura ed è già tanta roba (THIAGO DJALO  6  Dalla sua parte agisce Yan Couto, un folletto alla Cico Conceiçao e non passa certo una fase finale dell’incontro tanto comoda. Si districa con mestiere e impegno)

FRANCISCO CONCEICAO  6  Si propone in profondità attirando particolari attenzioni in senso “randellistico” dagli avversari. Allora entra nel campo, ma l’effetto è lo stesso. Ma è lui che prende un’ammonizione per proteste e rischia il secondo giallo per palla scaraventata fuori. Banale, dire che lo preferisco mentre corre. (Mc KENNIE  6  Entra per sostenere fisicamente il centrocampo juventino che mostra la lingua fuori e soffre. Arriva perfino a suggerire a Dusan la palla dello 0 a 3, se solo il serbo usasse ancora la testa)

LOCATELLI  7  Dal punto di vista della consistenza, è il migliore di gran lunga dei bianconeri. Un solo errore di palleggio. Un tocco e via, testa alta e cambio gioco. Pensare che c’è ancora qualche “trombone” che lo mette in discussione… (DOUGLAS LUIZ  5  Una palla servita in profondità con la scritta: “Buttami dentro”. Lui la spreca per cincischiamento da arresto in flagranza di reato. Sta alla Juve come una zanzara sta alla famiglia degli ippopotami)

THURAM  5,5  Non mi va giù il tempo perso nel tenere palla e non si vedono miglioramenti. Khephrem è elemento indispensabile per sostenere Locatelli, ma se solo giocasse a liberarsi subito della palla lanciando in profondità, staremmo parlando di un 3 a 0 dopo 45 minuti. Spero che il mister sia del mio stesso avviso e lo alleni sul passaggio di prima. (KOOPMEINERS  5  Per volere di Tudor gioca più basso a sostegno della copertura e del rilancio. Tocca 2 palloni e in mezzora si applica a seguire con attenzione la partita dal di dentro. Ho terminato gli aggettivi.)

CAMBIASO  7  Se si dimentica delle sirene che lo lusingano dall’alto delle bianche scogliere di Dover, Andrea può diventare un giocatore universale di primo piano non solo nella cronaca attuale del club juventino, ma anche in senso storico. Si fa trovare a fari spenti a chiudere in goal il traversone di Kalulu e segue l’azione, tra le più belle viste negli ultimi 5 anni, facendosi trovare pronto ad inserirsi e chiudere in diagonale il raddoppio con un tiro di rara potenza e precisione. Si conta completamente su di lui  (KOSTIC  6  Come passare dalla pannacotta allo sciroppo al chinotto ad una striminzita fetta di torta rinsecchita. Ma anche le riserve sono utili)

JOAO MARIO  6  Non passano 4 minuti e l’arbitro “casalingo” lo ammonisce al primo intervento. Ciò lo limita in fase difensiva, ma non gli impedisce di proporsi in profondità con bella corsa. La presentazione è fatta di convenevoli, meglio che una cosa sguaiata. (MIRETTI  6  Prestazione con qualche “perché” e qualche incontro ravvicinato con i gialloneri del tipo “dai, picchiamoci con piacere”. Il ragazzo non è un campione, ma in panchina ci dovrà pur stare qualcuno, no?)

YILDIZ  7  Per la serie: qualcuno ci deve divertire, se no perché  paghiamo il biglietto? Ogni palla giocata del turchino è un interruttore che accende la luce. E la palla col contagiri che serve a Cambiaso per lo 0 a 2  è da riproporre a imperitura memoria in qualche sigla filmata. (ADZIC  6,5  Interessante la zolla di campo che frequenta: se si sa ricreare facitore di gioco e di raccordo basso, il montenegrino ha un grande futuro. A Tudor l’ardua sentenza)

DAVID  6,5  Una volta i veri maestri di calcio definivano uno come lui un autentico “centravanti di manovra”. Viene indietro e partecipa alla costruzione dell’azione con intelligenza tattica ed efficacia tecnica. Chissà, magari con Kolo a suo fianco… (VLAHOVIC  5  D’accordo è difficile emergere se si hanno mediamente solo 15 minuti. Ma la ciofeca terribile di un tiro di destro, che non è il suo piede, da 25 metri, pensando di cogliere le farfalle con la retina della “vispa Teresa”, non grida vendetta, ma dice la confusione mentale nella quale Dusan sta vivendo. Non oso dire altro)

TUDOR  6,5  La sua cura fa effetto sulle teste dei suoi ragazzi. Visto che il mercato di Comolli è equivalente alle ultime battute pomeridiane di quello di Piazza Crispi, il mister capisce che deve fare con quello che ha e, a me sembra,  che stia caricando a pallettoni l’artiglieria, mentre spinge al pressing più instancabile i reparti di mezzo e di difesa. Il risultato aiuta a scaricare scorie fatte di dubbi e a credere nel progetto soprattutto da parte dei ragazzi che scendono in campo. Siamo agli inizi, la via è immensamente lunga, ma le vittorie internazionali sono sempre buoni viatici. Dopo la passerella di Ferragosto, ormai orfana di Villar Perosa, per istituzione, il precampionato della Juventus si conclude a Bergamo, assaggio di un possibile duello per qualche posizione di rispetto. Dare continuità vorrebbe dire lanciare un messaggio forte e chiaro alla concorrenza, tanto per incutere rispetto. Tanto per facilitare le operazioni…

                                       Marco Edoardo SANFELICI