Pedullà sul mercato di gennaio: “Juve, niente rattoppi. Locatelli? Se serve va sacrificato”
Alfredo Pedullà, nel suo ultimo intervento su YouTube, ha messo ordine nel mare di voci che affollano il mercato invernale. Il messaggio è chiaro: la Juventus deve scegliere bene e non tappare buchi all’ultimo minuto. «Se devi fare qualcosa, la fai sul serio» spiega il giornalista, che non usa giri di parole: la Juve non può permettersi prestiti casuali o colpi d’emergenza. Spalletti va sostenuto con scelte chiare, non con soluzioni improvvisate. E se servirà un sacrificio pesante, Pedullà indica anche un nome: «Io penserei anche al sacrificio di Locatelli se avvertissero la necessità di venderlo per prenderne un altro e rimediare agli errori fatti in estate».
Lo sguardo poi si sposta sul reparto più fragile: il centrocampo. Il riferimento è diretto: Joao Mario non ha convinto («è stoccafisso sulla pizza, indigesto»), mentre il club aveva ignorato il profilo preferito dal precedente allenatore, Alberto Costa. Ed è anche così che si creano i problemi. Per gennaio, secondo Pedullà, la priorità è semplice: un regista vero, poi eventualmente un terzino o un centrale, ma solo se qualcuno parte. Con Bremer e Cabal ormai vicini al rientro, il rischio ingolfamento è dietro l’angolo.
Pedullà poi affonda un colpo netto sul tema algoritmi, cavallo di battaglia del nuovo corso bianconero: «Io lascerei perdere gli algoritmi… a gennaio servono certezze, non studi per il 2026.» E soprattutto, un monito già diventato un tormentone tra gli addetti ai lavori:
niente “chimere arabe”. «Sento parlare di giocatori che si offrono per tornare, come Pjanić. Ragazzi, guardiamo al passato: è stato un disastro. Non puoi confondere il passato col presente.»
Stesso discorso per Brozović: nonostante le voci insistenti, per Pedullà sarebbe un ritorno sbagliato. «Di Modric ce n’è uno solo» taglia corto. Poi, una stilettata secca su un nome circolato fin troppo: Lewandowski. Pedullà non ci gira intorno: «Non sono abituato a collezionare click. Non userò Lewandowski per attirare attenzione quando non c’è nulla. È più vicino ai 40 che ai 35 e chiede soldi in quantità industriale.» Il senso del suo discorso è limpido: il mercato di gennaio non è un parco giochi. È pronto intervento, quindi servono lucidità, profili funzionali e la capacità di dire no anche ai nomi pesanti. E la Juventus, secondo Pedullà, dovrà muoversi con chirurgica prudenza se vuole davvero evitare di complicarsi la vita.
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