Zampini presenta 'Juventus, un'ossessione italiana': "Tifosi e società bianconera dovrebbero fare così..."

Zampini presenta 'Juventus, un'ossessione italiana': "Tifosi e società bianconera dovrebbero fare così..."TUTTOmercatoWEB.com
lunedì 11 dicembre 2023, 18:45Primo piano
di Mirko Nicolino
Mercoledì 12 dicembre sarà disponibile nelle librerie (fisiche e online) il nuovo libro del noto avvocato e opinionista: cosa ci ha raccontato in esclusiva

Da mercoledì 12 dicembre sarà in libreria "Juventus, Un’ossessione Italiana - 38 scudetti, 9 consecutivi, 20 anni sotto processo: il calcio rovesciato e il colpevole perfetto", il nuovo libro di Massimo Zampini. L’autore, avvocato e opinionista televisivo, torna con i suoi consueti toni ironici, ma al contempo ficcanti, sull’ossessione italica nei confronti della Juventus. Storicamente, nel Bel Paese la vita non è mai semplice per i vincenti, più dileggiati e invidiati che celebrati. Nel caso della società torinese, però, questo sentimento arriva all’apice dell’immaginabile e spesso anche oltre i confini della realtà.

Il 2023 è stato a tal proposito un anno emblematico, con la Juve che viene condannata per quelle plusvalenze che in casi precedenti, anche molto più gravi (la giurisprudenza è piena e facilmente consultabile), sono state sportivamente sempre condonate. Il nuovo filone giudiziario (poi spostato da Torino a Roma per incompetenza territoriale) ha dato al solito il via ad un vero e proprio stillicidio mediatico, con tutti gli altri colori uniti sotto la bandiera della condanna al “colpevole perfetto”. A cavalcare l’onda, oltre a quei media che da sempre individuano nella Vecchia Signora il male assoluto del calcio italiano, persino magistrati che dichiarano durante eventi pubblici di odiare la Juventus. Nel nuovo libro di Zampini, non mancano i contributi del giornalista - di fede laziale - Giuseppe Cruciani, del direttore di «Tuttosport» Guido Vaciago, del professore di psicologia sociale Giuseppe Carrus e del direttore di «GQ Italia» Federico Sarica, cui si aggiungono i fondatori dell’associazione Errori giudiziari.com, alcuni giornalisti sportivi stranieri e l’attore Pietro Sermonti.

Caro Massimo, insomma, ci sei ricascato. Dopo “3000 giorni con la Juve campione d’Italia” sei riuscito a scrivere un altro libro “autoaggiornante”. L’editore non ha fatto in tempo ad avviare le rotative e già c’era materiale per un altro volume…

«In effetti questa ossessione per la Juventus da parte di buona parte del Paese è un'assicurazione anche per il futuro: esiste da una vita e purtroppo temo che non ne faremo a meno anche nei prossimi decenni. Per questo, pur se il libro è stato chiuso poche settimane fa, al suo interno racconto anche le frasi delle settimane successive. E anche quelle che non sono state ancora dette. Troppo facile prevederle, la situazione è irreversibile».

Negli ultimi tempi, persino diversi esponenti della politica, alte cariche dello Stato (alcuni insospettabili, altri molto meno) hanno gettato la maschera confermando di avere come chiodo fisso l’antijuventinità, prima che il sostegno della propria squadra. Del resto, per statistica, il disagio che genera la Signora trova esponenti in ogni classe sociale: dare in testa ai bianconeri dà visibilità, vanagloria, ma a quanto pare può innalzare anche il proprio status lavorativo ed economico. Cosa possono fare gli juventini per evitarlo?

«Il punto è esattamente questo: quando si parla di Juventus, Draghi diventa uguale a La Russa, il famoso scrittore o attore non si distingue da un PM, un membro del Collegio di Garanzia presso il Coni è identico a uno studente al primo anno delle superiori. Gli juventini possono manifestarsi più compatti: non certo nelle analisi su dirigenti, allenatori e giocatori, che legittimamente divergono, ma nel rispettare e difendere con orgoglio la storia della Juventus, troppo spesso vilipesa. Invece, spesso, siamo divisi anche lì: ma come si fa a dividersi perfino su qualunque cosa e perfino sui 9 scudetti di fila, impresa invidiata da chiunque e sminuito da alcuni dei nostri perché "le rivali non esistevano"?».

E la Juventus? Perché non si muove, si chiedono in tanti, modificando la propria politica comunicativa e legale? Dopo Calciopoli e il caso plusvalenze (solo per citare quelli più celebri, senza scomodare l’acciaio scadente e compagnia), i supporters bianconeri temono che in qualsiasi altro momento, magari dopo aver riaperto un ciclo, possa esserci l’ennesimo round giudiziario…

«Timore legittimo, nel libro affronto approfonditamente il tema giudiziario e il corto circuito tra media e procure quando si parla di Juventus. Si possono trovare spunti e risposte interessanti, anche in un dialogo con gli autori del sito Errorigiudiziari.com, che spiegano alcune dinamiche utili a smentire l'assioma "se ci siete sempre voi, vuol dire che siete colpevoli". La Juventus ha di fronte un compito delicato e complesso: deve lavorare sempre di più per fare rispettare la propria onorabilità e alimentare l'orgoglio della propria tifoseria, senza per questo scendere nell'arena mettendosi al livello di chi pensa che si possano vincere più scudetti consecutivi solamente imbrogliando».

Infine, andiamo sul "campo". Posto che come dice Giuntoli, nessuno sa quando questa Juve ritornerà a vincere qualcosa di importante, sulla base di questa prima parte di stagione, quanto è ancora lontana la squadra di Allegri dal poter primeggiare quantomeno in Italia?

«L'arrivo di Giuntoli è molto importante, perché la Juve torna ad avvalersi di un dirigente preso dall'esterno dopo una lunga gavetta. Il lavoro di squadra tra lui e i giovani dirigenti che ha trovato già qui sarà fondamentale. Quanto al primeggiare in Italia, la squadra sembra più compatta e sta facendo bene ma credo che manchi ancora un po'. L'importante è crescere di anno in anno, senza dimenticare la sostenibilità e ricordando che l'obiettivo è sempre finire sopra tutti gli altri, altrimenti non c'è alcunché da festeggiare. E non dimentichiamo di aggiungere ogni tanto un campione che faccia sognare: è importante anche questo, no?».

Massimo Zampini, tra i fondatori della piattaforma di Juventibus, ha pubblicato anche: Er go’ de Turone. Diari di uno juventino a Roma (2009); Il gol di Muntari. Storia dello scudetto più bello di sempre (2012); #sulcampo. Il manuale del tifoso juventino (2013); Er go’ de Osvaldo. Lo scudetto dei record e il suo impagabile finale (2014); nel 2020, per Baldini+Castoldi ha pubblicato, appunto, 3000 giorni con la Juve campione d’Italia.