Ibrahimovic: "Vi dico cosa è successo nello spogliatoio dopo la Juventus"

Ibrahimovic: "Vi dico cosa è successo nello spogliatoio dopo la Juventus"TUTTOmercatoWEB.com
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di Fabiola Graziano

Intervenuto al "Festival dello Sport" organizzato dal 9 al 12 ottobre da La Gazzetta dello Sport a Trento, l'ex centravanti di Juventus e Milan Zlatan Ibrahimovic, oggi Senior Advisor dei rossoneri, si è soffermato anche sul ritorno di Massimiliano Allegri sulla panchina milanese e sul pareggio a reti inviolate che la scorsa domenica li ha inchiodati a Torino proprio contro i bianconeri di Igor Tudor. Queste le principali dichiarazioni di Ibrahimovic:

"Stiamo andando bene. È arrivato Allegri, che è un allenatore vincente e ha portato esperienza, equilibrio e stabilità. La società ha fatto una squadra competitiva. Ora facciamo un passo alla volta, tutti uniti, per mettere Max nella migliori condizioni di fare bene.

Le critiche ad Allegri perché gioca male? Il Milan deve vincere, e finché vinciamo queste critiche si allontanano. Quando non vinci, invece si avvicinano. Tutti ti giudicano per i risultati. Questo Milan sta giocando bene, è un bel mix, ci sono tanti talenti. Non è vero che gioca male.

Se ho litigato con Allegri? Tante volte. Tanti si ricordano di quello che è successo a Londra con l’Arsenal dopo aver vinto 4-0 in casa e perso 3-0 al ritorno. Quando perdo, non sono felice. Non mi ricordo se mi aveva fatto una battuta, io gli ho detto che aveva portato due portieri in panchina e lui mi ha risposto che avevo giocato male. E da lì è partito tutto. Con due vincenti sono cose che succedono, sono cose normali. Certe cose non dovrebbero uscire sui giornali, per la gente magari sembrano cose non normali, ma per noi lo sono, soprattutto per me.

Cos'è successo nello spogliatoio dopo la Juventus? Dopo la Juve ero nello spogliatoio con tutta la dirigenza, la squadra e l’allenatore. Erano tutti arrabbiati perché era una partita che si poteva vincere. Nessuno entra nell’area di competenza di Allegri. Max era arrabbiato, come lo eravamo tutti. Dopo la partita ognuno è pieno di adrenalina, non ti danno la stessa risposta il giorno dopo. Bisogna stare attenti a quando si parla dopo la partita. C’è chi è deluso, c’è chi è arrabbiato, ognuno deve avere il suo spazio. Posso dire che tutti erano arrabbiati.

L'allenatore più importante della mia carriera? Io dico sempre Capello (ai tempi della Juve, ndr). È lui che mi ha fatto fare lo step da grande giocatore a fuoriclasse. Da lì è iniziato un nuovo percorso per me. Capello era un allenatore che ti alza e poi ti rimette con i piedi per terra. Era il suo modo di lavorare con me, non con tutti. Lui entrava nella testa di tutti i giocatori e is faceva seguire. Capello mi ha trasformato da giocatore normale ad animale".