Mondiale per Club:chi tra i convocati della Next Gen può avere chance giocare

Con l'imminente partecipazione della Juventus alla prima edizione del nuovo Mondiale per Club FIFA, la squadra bianconera si prepara ad affrontare un'estate intensa e di grande prestigio internazionale. Il tecnico Igor Tudor, consapevole dell'importanza di gestire al meglio le energie in una competizione così densa, ha scelto di aggregare alla prima squadra anche diversi giovani della formazione Next Gen, offrendo loro un'opportunità significativa di crescita e visibilità. Tra i profili convocati spiccano alcuni nomi interessanti, come il difensore spagnolo Javier Gil Puche, classe 2006, che ha ben figurato in Serie C ma che, con la presenza nel reparto difensivo di giocatori esperti come Bremer, Gatti, Rugani, Kelly e Kalulu, rischia di vedere poche occasioni concrete di impiego, almeno nelle fasi iniziali del torneo. Diversa la situazione per Vasilije Adžić, centrocampista offensivo montenegrino già aggregato in prima squadra e autore di diverse presenze in Serie A. La sua duttilità e intelligenza tattica potrebbero portare Tudor a utilizzarlo come jolly a centrocampo o in posizione più avanzata, soprattutto nei match in cui servirà freschezza o rotazioni. Altro nome da tenere d’occhio è quello di Alessandro Pietrelli, attaccante classe 2003 arrivato in prestito a gennaio e poi riscattato a giugno dopo un’ottima seconda parte di stagione con la Next Gen, dove ha segnato quattro gol tra campionato e playoff. La sua capacità di agire sia da punta centrale che da esterno offensivo, unita a un buon impatto fisico, lo rende un’opzione spendibile già a partita in corso e potenzialmente anche dal primo minuto in gare meno impegnative. Gli altri giovani convocati, pur rappresentando il futuro del club, sembrano avere meno possibilità di vedere il campo nell’immediato, ma trarranno comunque grande beneficio dall'esperienza in un contesto tecnico e mediatico di altissimo livello. In sintesi, la Juventus guarda al Mondiale per Club con ambizione, ma anche con una chiara strategia di integrazione dei propri talenti emergenti: se da un lato Gil avrà probabilmente un ruolo più osservativo, dall’altro Adžić e Pietrelli sembrano essere i profili più pronti per incidere davvero, offrendo a Tudor alternative interessanti in un torneo che richiederà lucidità, rotazioni intelligenti e tanta profondità di rosa.
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