Juve, emergenza difesa: Bremer KO, idea Caldara a parametro zero

La Juventus perde Bremer, il pilastro di quella difesa che il tecnico croato considera la spina dorsale della sua idea di calcio. E ora la coperta dietro si fa corta, cortissima: restano Gatti, Kelly, Rugani e Kalulu, quest’ultimo adattabile più sulla fascia che al centro. Troppo poco per chi gioca a tre, ma anche per chi, come Tudor, potrebbe dover piegarsi all’idea di una difesa a quattro.
Così, alla Continassa si guarda al mercato dei senza squadra, dove un nome torna a farsi largo tra memoria e opportunità: Mattia Caldara. Caldara, oggi trentunenne, è uno di quei difensori che il destino ha messo più volte davanti a un bivio. Alla Juventus c’era quasi arrivato anni fa, poi il Milan, gli infortuni, il lungo silenzio. E infine Modena, dove lo scorso anno ha ritrovato continuità — 27 partite, nessun guaio fisico, tanta normalità, che a volte vale più di tutto. Ora il suo telefono potrebbe tornare a squillare. Un’occasione per lui, una toppa d’esperienza per Tudor. Non un colpo da copertina, ma un gesto di buon senso in un calcio che spesso si dimentica che le squadre si costruiscono anche con uomini solidi, non solo nomi altisonanti. La Juventus valuta. Caldara aspetta. E il tempo, ancora una volta, sembra dargli un’altra chance.
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