L'esame di maturità di Motta e la grande responsabilità di Giuntoli. Ciao Alex, grazie di non essere Cuadrado...

L'esame di maturità di Motta e la grande responsabilità di Giuntoli. Ciao Alex, grazie di non essere Cuadrado...TUTTOmercatoWEB.com
martedì 28 maggio 2024, 15:52Editoriale
di Alessandro Santarelli

Terminare una stagione con un trofeo in bacheca è sempre gratificante. Non è lo scudetto, e neppure la Champions, ma la Coppa Italia resta pur sempre un traguardo da perseguire, e quando la si porta a casa fa sempre piacere e permette di far calare il sipario con un sorriso. Ora però si volta pagina, portando nel cassetto dei ricordi la bellissima serata di Roma e le lacrime di Alex Sandro. Criticato spesso per le  prestazioni in campo, soprattutto nella seconda parte della sua avventura torinese, il brasiliano ha colpito con la sua profonda juventinità, con le parole, vere, che hanno toccato il cuore di ogni tifoso di “ campo” e non da “social” una profonda differenza della quale ormai tutti si sono accorti. In un mondo di  "Cuadrado” essere Alex Sandro è e sarà un privilegio che non tutti coloro che hanno indossato la maglia bianconera potranno rivendicare. Gli applausi a scena aperta ne sono la certificazione e il marchio indelebile.

Un addio, quello di Sandro, che chiude anche un capitolo di una Juve vincente e brillante, e che probabilmente può essere accostata al declino del brasiliano nei suoi ultimi tre anni. Una fotografia calzante che fa capire ulteriormente come la ricostruzione dovrà partire delle fondamenta che in questi tre anni sono state fragili e traballanti. Voltare pagina vuol dire anche riportare entusiasmo e aria fresca. Ma parallelamente aumenta le responsabilità di chi sarà deputato alla ricostruzione. Cristiano Giuntoli oggi è l’uomo in cui riversano tutte le loro speranze e attese i tifosi della Juventus. La proprietà gli ha affidato le chiavi di una macchina che però avrà bisogno anche di benzina oltre che di un nuovo pilota. Motta si giocherà una buona parte della sua carriera con l’avventura in bianconero. Troppo? No, e lo sa bene anche lui. La sua è stata al momento una discreta avventura, iniziata con l’esonero a Genova, il rilancio a Spezia, in una stagione comunque non semplice, e il miracolo Bologna. Ma la vera prova del nove arriverà adesso, una prova dove ci auguriamo, potrà segnare il solco tra un buon allenatore, come oggi, e un ottimo allenatore.

Avrà bisogno del supporto della società, sia in campo, con una campagna acquisti di livello, che fuori con un senso di protezione e fiducia in ogni momento. Il tifoso, inutile negarlo, si aspetta un salto di qualità, sia sul piano del gioco, operazione abbastanza semplice, che su quello dei risultati, e qui l’asticella si alzerà. L’aria frizzante e positiva che finalmente si respira dovrà essere alimentata da proprietà e società, che non dovrebbero mai dimenticare che l’azienda calcio non si basa solo su numeri, ma anche e soprattutto su amore e passione.

Un concetto forse difficile per i vertici Exor, ma che magari lo stesso Giuntoli, uomo di campo, uomo di sentimenti, uomo fortemente juventino, dovrebbe o potrebbe far capire ai piani altissimi. Perché anche in un mondo di Cuadrado, noi vogliamo essere ogni giorno Alex Sandro