Signori e Signorotti, lo stato dell’arte

Signori e Signorotti, lo stato dell’arte
Ieri alle 07:30L'endovena - dritto al cuore del problema
di Fabrizio Rizzo
Mentre mi accingo a scrivere le mie prime righe su bianconeranews da semplice tifoso, forse e neanche poco stordito dal tradimento affettivo del Mister Conte, echeggia il gran rifiuto del Signor Ranieri. L’appellativo non è causale perché signori si nasce, ed evidentemente lui ( Ranieri) “ lo nacque”. E col gran rifiuto , mi riesce ancor meglio parlare di altri 2 gran signori, Jannick e Gabriele. Del primo abbiamo ancora incise nel fiume della memoria le immagini di un signor sconfitto MA NON PERDENTE, che al termine di una battaglia epica e con 3 match point sprecati ( ma contro un altro grandissimo atleta, ma campione di slealtà sportiva e lacchè del pubblico francese…) vacilla , saluta, ripensando a quello che sarebbe potuto essere e non fu( ma lo sarà tante altre volte), abbassa il capo come una spiga di grano ricolma e , a domanda, risponde fiero laconico e deciso. Da gran signore . Nulla pero’ a che vedere con Gabriele, evidentemente più signore di lui, anzi senz’altro grandissimo signorotto, artefice solitario di un progetto mai nato, sempre in fase embrionale, dalle fondamenta di ricotta ed esploso per colpe altrui. Al suo carro si aggrapparono personaggi illustri, da Ventura a Mancini( onestamente unico vittorioso… ma anche lui attratto dalle lusinghiere innovazioni del calcio arabo) a Spalletti a Gigi…( ricordo solo VIALLI e mi taccio sugli altri) che anziché prestare il fianco ( e le terga) a Gollum, bramoso di tenere a se il suo TESSOOOROO, avrebbe fatto una miglior figura a mantenere una traiettoria di pensiero omogenea alla difesa dei suoi (?) colori bianco e neri ( colori scintillanti nel petto di mezzi uomini etichettati così per non avere sostenuto l’unica italiana ingiocabile in finale champions ,colori che hai, carissimo Gigi, evidentemente appallottolato in quella stessa pattumiera che sostituì il cuore di quel maldestro arbitraggio del 2018). Dal Novembre 2017 e’ stato un crescendo di esoneri ( questo ultimo, perfettamente in sincrono con la sua presuntuosa serenità di avere tutti a disposizione) contraddizioni, smentite, virtuosismi e pertiche sul filo del rasoio… e soprattutto di progetti, mai spiegati con i dovuti modi( a mio modesto parere a bassa voce e timbro profondo) bensì asseverati col vigore di un arrabbiato inoperoso, che arringa e, per accecare la conversazione, annebbia il conversante( come in qualche recente intervista su Rai3….). Il fallimento della nazionale , porta in dote, e ne è fisiologica estensione di “ tavanate galattiche” di GIALAPPIANA memoria , tra le quali cito ad esempio 1) gli F24 non pagati per tempo di squadre in serie B, retrocesse prima e poi annientate ( dopo più di un centenario di storia ) quasi per dispetto da parte di di chi ,guarda caso, sta ancora in groppa al destriero; o in serie C , dopo aver visto il Professore Scoglio dare alla luce i suoi “ Bastardi” capeggiati da Toto’ “rubalegomme” Schillaci 2) squadre ormai in infradito al mare costrette a disputare playout, 3) improbabili iscrizioni di 2 squadre in serie differenti, che condividono il medesimo presidente, (rimasti in auge per cavilli burocratici), 4) irregolarità amministrative e debacle finanziarie da gioco del MONOPOLI, che col calcio non c’entrano nulla ( potrei continuare per ore!). Ecco quindi il nodo gordiano…Chi e’ al vertice della piramide ovviamente non può essere diretto colpevole se l’ultimo dei tasselli e’ mal posto… ma e’ responsabile in solido della ACCIDIA legislativa, la negligenza al non volere iniziare un effetto domino virtuoso. Progetto che avrebbe avuto un senso con il ferreo diktat ( in stile “lady di ferro Tatcher” ) di fare le cose per bene, a partire dalle libere scuole calcio e non esclusive di pochi, alla creazione di strutture dove allenare la tecnica e la LEALTÀ’ sportiva e non i ghirigori tattici enucleati e belli solo a spiegarli( ma non a capirli), all’affiancamento di professionisti che potessero far lievitare con dolcezza ( ma il tempo è denaro….) la crescita graduale dei futuri talenti, e non la esplosione immediata marketing correlata. Insomma una rivoluzione culturale… mica roba da poco(!). E dove non furono dimissioni ( osannate a furor di popolo) dovevano essere le elezioni con almeno un candidato in più dell’attuale ( anche se un tale numero 10 era stato ventilato ma scansato come la bestemmia in chiesa). Ed invece cosa troviamo come panacea? La ennesima elezione non di un numero 1 … ma di 1 soltanto, che sa più di propaganda russa che di mero giudizio univoco ed omogeneo. Restare aggrappati alle poltrone e’ uno stile tipicamente italiano e le PENE IMMEDIATE ED AFFLITTIVE, che avrebbero potuto scalzare Gravina &co per semplice mancata produttività, ce le siamo ritrovate noi soltanto, ma qualche anno dopo, con sarcastica precisione chirurgica e tempismo cronometrico, noi….figli di un evidente dio minore. Ma le mie sono considerazioni e chiacchiere, inutili o poco utili se non prese per mano da chi può. Da chi deve innaffiare parco e consapevole una piantina, anziché inondarla e farla volar via dal solco che la protegge e ne irrobustisce le radici. Da medico sottolineo che per pazienti complessi servono risposte efficaci. Un tale disse “ Colui che sa, fa’, chi non ci parla sopra”…. Vero Gabriele?