Sandulli, Santoriello, e la credibilità del sistema calcio

Sandulli, Santoriello, e la credibilità del sistema calcioTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
martedì 7 febbraio 2023, 18:00La Frecciata
di Franco Leonetti

Atmosfere roventi, settimane in cui fuoriesce di tutto. La Juventus sempre al centro del mirino, citata scientemente, attaccata, puntata e messa sotto scacco da parte di una giustizia che ci piacerebbe definire giusta. Due episodi eclatanti che animano allo spasimo gli animi dei tifosi e che trovano fortissimo riscontro sui social, che spesso vengono additati come negativi da qualcuno, ma che per fortuna esistono. Magari ci fossero stati nel 2006 all’alba di Calciopoli, sarebbero sicuramente diventati strumenti preziosi per smascherare tante mosse azzardate e in controsenso: ma oggi ci sono e il tam tam batte forte e corre veloce, come l’indignazione, per certe frasi che, definire inopportune, costa esercizio di eufemismi.

Sandulli   Fa parte del Collegio di Garanzia dello Sport, è vicepresidente della seconda sezione, proprio lo stesso organo collegiale che dovrà discutere il ricorso della Juve nei primi giorni di marzo. Opinioni sconvenienti e imprudenti le sue, espresse in un momento totalmente intempestivo quando afferma:” Il verdetto dei -15 punti appare motivato in vari aspetti. La differenza la fa la quotazione in borsa”. Non pago, proprio Sandulli che dovrà giudicare il ricorso della Juventus, ricordando sempre il suo ruolo attivo, anticipa anche eventuali nuovi filoni d’indagine per altri club. Ora, perché chi dovrà valutare, stimare e giudicare un ricorso tanto importante, si permette di esprimere un concetto di tale portata, in un frangente tanto delicato, rivestendo una carica in essere? Imbarazzo totale del Coni, tanto da emettere un comunicato stampa ufficiale dai toni impacciati, nel tentativo di apparire riparatorio in extremis: “In merito ad alcune dichiarazioni sulla sentenza della Corte Federale d’Appello della FIGC, rilasciate dal Professor Piero Sandulli e riportate dalla stampa, si rappresenta e si rileva che tali dichiarazioni sono state rilasciate a titolo esclusivamente personale e non impegnano in alcun modo né il Collegio di Garanzia dello Sport né i suoi componenti”. In sintesi, il Collegio del Coni dovrà emettere un verdetto fondamentale sui 15 punti sottratti alla Juventus, Sandulli che fa parte della commissione giudicante parla a ruota libera, ma il Coni si affretta a distaccarsi dalle sue frasi, precisando che sono dichiarazioni personali e ininfluenti verso il giudizio che dovrà arrivare. Dove sta la credibilità, dove sta il buonsenso in tutto ciò? E soprattutto la Juventus verrà garantita nel ricorso al Coni? Domanda lecita che il popolo bianconero si pone legittimamente alla luce di quanto accaduto.

Santoriello    “Odio la Juventus, come pm sono antijuventino”. Frasi shock da parte di chi ha condotto le indagini della Procura di Torino nell’inchiesta Prisma, che il 27 marzo prossimo troverà il primo capitolo con le decisioni del gup. E vale la pena sottolineare e ricordare che tutto il materiale che è servito a scrivere la sentenza sportiva dei -15 punti, nei confronti della Juventus, giunge dalla Procura di Torino e da un pm che si è dichiarato antijuventino e che afferma "odio verso la Juventus". Parole gravissime, spese nel 2019, in un convegno incentrato su argomenti inerenti la prevenzione di illeciti tra giustizia ordinaria e sportiva. Già l’odio sportivo, di per sé, è una cosa non tramandabile, riprovevole e tutt’altro che nobile, da evitare accuratamente, ma l’affermazione più sconcertante e quella seguente: “come pm sono antijuventino”. Proprio Santoriello, colui che ha guidato l’inchiesta Prisma della Procura torinese. Parole dai carichi ponderosi e gravi per un uomo di giustizia che, nello svolgimento delle proprie funzioni, non dovrebbe venir condizionato da nessuna ideologia di tifo, rimanendo indipendente e imparziale. Sia chiaro, nessuno può affermare con certezza che il pm abbia tradito questi cardini portanti nello svolgimento della propria funzione professionale, ma è altrettanto cristallino che queste dichiarazioni producano dubbi, tarli e facciano perlomeno dubitare. L’empatia è architrave importante per ogni azione, provate a pensare cosa avrebbe potuto scatenarsi se un pm torinese operativo in un’altra città, di fede juventina dichiarata in un video, come quello di Santoriello, avesse profferito le stesse frasi nei confronti di una squadra antagonista, club su cui lo stesso pubblico ministero si sarebbe trovato ad indagare un paio d’anni dopo.

Non oso pensare il cilicio-infernal-mediatico che si sarebbe scatenato. Va precisato che lo stesso pm napoletano, nel 2016, di fronte ad una denuncia per falso in bilancio a carico del club bianconero, archiviò, ma il dubbio del buonsenso e dell’opportunità di certe dichiarazioni rimangono fortemente. Il buonsenso, ed è fuor di dubbio, dovrebbe imperare negli uomini di legge, perché non bastano i tecnicismi in punta di fioretto e di diritto, non bastano leggi e normative a cui ogni professionista è legato deontologicamente e in ambito giuridico, spesso qualcuno dimentica, colpevolmente, che bisogna poi confrontarsi con l’opinione pubblica, i tifosi, coloro i quali sostengono il sistema finanziario del calcio. Proprio quella componente che venuta a conoscenza di certe espressioni opera ragionamenti, si fa rodere dai dubbi, e riconosce come inopportune e totalmente fuori luogo tali affermazioni. Affermazioni gravissime che, invece di placare gli animi, alimentano pericolosamente il fuoco: arriveranno prese di posizione e sanzioni per questi discorsi scriteriati? A oggi non esiste alcuna certezza.

Buonsenso e credibilità significano anche evitare di ingrassare complottismi, fantasmi e dietrologie, sempre pronte a sferrare l’ennesimo colpo tremendo ad un sistema calcio boccheggiante, minato da mille problematiche sempre rimandate come soluzioni, spingendolo vicino all’orlo del tracollo. Per ottenere credibilità e buonsenso, i primi attori del sistema calcio dovrebbero agire di conseguenza, fattore questo smentito dall’ultima settimana di affermazioni e interventi al limite dell’inopportunità lessicale. Per poter confidare e nutrire fiducia nella terzietà delle istituzioni sportive, e non, questi due concetti devono stare alla base, cosa ahinoi, non mostrata spesso. Credibilità e buonsenso, cercasi disperatamente, ancora una volta.