C'è Lucio in fondo al tunnel!
La Juve chiamata per l'ennesima volta in stagione a dare un minimo di continuità prestazionale, risponde presente al Dall'Ara e porta a casa tre punti pesanti, che valgono un balzo notevole in classifica. Oggi, fossimo usciti dal "Maradona" con un risultato positivo, avremmo titoloni sui giornali e saremmo considerati pretendenti allo scudetto. Aveva ragione Spalletti quando, nel giorno del suo insediamento in casa BiancoNera disse che lottare per il quarto posto equivaleva a lottare per lo scudetto. Sono passati due mesi e il tema è di attualità.
Questa Juve però continua a mostrare luci ed ombre. Gli undici iniziali non danno le conferme che il mister si aspettava. Per carità, la Juve non gioca male, imbastisce anche bene, ma le mancano gli ultimi 20 metri, quelli decisivi, quelli più importanti. Lì diventiamo scolastici, prevedibili e imprecisi. Peccato, perché la manovra se pur ancora lenta mostra un idea e la volontà di provare a fare qualcosa di buono.
Manca convinzione, manca quella cattiveria agonistica che ti fa bruciare l'erba e mettere in apprensione le difese avversarie. Troppi uomini mancano all'appello, Cambiaso e Thuram su tutti, non per essere i peggiori in assoluto ma perché da loro ci aspettiamo il salto di qualità, l'apporto fondamentale per tornare ad essere Juve e non lasciare più il solo Yildiz a caricarsi la squadra sulle spalle. E se anche McKennie aggiungesse qualità alla quantità...
Occorre l'intervento di Spalletti per mettere apposto le cose. Due cambi e il gioco è fatto. Fuori un apatico David per un più determinato Openda e l'attacco sale di livello. Ci pensa poi Cabal, subentrato a Cambiaso, a mettere in rete, di testa, sugli sviluppi di un corner guadagnato da un guizzo di Lois in area.
Scacco matto. Luciano, ancora una volta ha ragione: accende la luce, dopo averlo fatto col Pafos, a Bologna e la Juve si sente meno sola, una luce nella notte da poter seguire, per cercare di non perdersi.
Il belga è l'uomo partita, non il migliore in campo ma quello risolutivo. Procura anche l'espulsione da ultimo uomo di Heggem del Bologna, regalando un finale di partita un pò più tranquillo.
Le quotazioni di Openda salgono alle stelle mentre sprofondano quelle di David. Inevitabile. Peccato non poterli fondere insieme e crearne uno solo che vada bene sempre: risolveremmo in un attimo il problema a Spalletti su chi puntare come titolare ( Credo che se avesse ancora Vlahovic a disposizione, non avrebbe dubbi e scegliererebbe il serbo sempre).
Si rivede Bremer in campo: 10 minuti per riprendere confidenza con la partita. Giocherà lui con la Roma al posto di Koopmeiners squalificato. L'esperimento di vedere i due insieme dovrà essere rimandato.
La Juve non è guarita ma le altre non stanno certamente meglio. E in questo contesto, il bicchiere lo si può vedere mezzo pieno. Il pensiero comune che teniamo celato o che lasciamo trasparire a tratti è sempre lo stesso: che Juve potremmo vedere quando avremo trovato un'identità certa e una formazione base ben definita? Che posizione di classifica occuperemmo? Inutile girarci attorno: basta poco per far cambiare opinioni e giudizi. La Juve nel bene e nel male è ancora lì, insieme a tutte le altre. E i conti, quelli veri, li faremo in primavera.
Bologna non cancella la delusione di Napoli. Ma se riusciremo a sommargli insieme Roma, Pisa e Lecce, allora potrebbe essere l'inizio di un bel viaggio, uno di quei viaggi che, a pensarci, ti fanno nascere il sorriso.
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