Sempre la stessa solfa

Sempre la stessa solfa
Ieri alle 23:54Mister Nicolino
di Mirko Nicolino
Anche al Maradona è stata una Juve in balìa della partita: messa male in campo all'inizio, i correttivi lasciano altri dubbi, ma la squadra questa è

La Juventus perde allo stadio Maradona contro il Napoli e arriva così anche la prima sconfitta della gestione Spalletti. I bianconeri si presentano in campo con un modulo con cinque difensori, tre centrocampisti e due trequartisti. L’obiettivo del tecnico toscano era quello di non dare riferimenti senza punte e creare superiorità numerica a centrocampo. Ma la superiorità numerica a centrocampo la crei se non sbagli e questa Juve continua a sbagliare tanto.

Pronti via il Napoli ha un’occasionissima per portarsi in vantaggio e alla seconda arriva il primo gol di Hojlung che punisce la solita difesa molle della Vecchia Signora. I piemontesi ci provano con Kelly e poi con Conceicao e Yildiz dalla distanza, ma Milinkovic-Savic non viene impensierito minimamente nella prima frazione di gioco.

Ad inizio ripresa Spalletti la corregge mettendo dentro David e togliendo un Cabal che da quando è rientrato dall’infortunio ne ha indovinate molto poche. In uno scatto d’orgoglio e con un’azione ben manovrata, la Juventus ha la fortuna di pareggiarla con il solito Yildiz, ma anche se il Napoli è stanco e con tanti assenti, l’impressione è sempre quella che se gli azzurri arrivano dalle parti di Di Gregorio può succedere qualcosa. E alla fine succede che la fase difensiva della Signora confeziona un’altra frittata con un tocco di testa di McKennie verso il centro dell’area e Hojlund torna a punire la Juve.

La partita finisce sostanzialmente qui, con Spalletti a fare cambi e soprattutto confusione nel finale di gara. La partita diventa un continuo ribaltamento di fronte con azioni veloci quanto scarse tecnicamente (una costante della Juventus per tutta la gara). Solo nel finale arriva una bella iniziativa di Zhegrova, che riesce a dialogare per portarsi al tiro, che però finisce tra le braccia di Milinkovic.

Nulla di nuovo al Maradona, dunque: la Juve è quella di sempre, peggiore di quella dell’ultimo Allegri, in linea con quella di Motta e dell’ultimo Tudor. L’impressione è che si chieda a questi calciatori di fare cose che non sono in grado di fare e che continuare a cambiare allenatore non sembra meramente a nulla. Sarà un’altalena fino alla fine della stagione, nella speranza che si riesca a prendere qualcosa da questo percorso.