Strategia perfetta, prestazione ok

È andato davvero tutto per il verso giusto al Dall’Ara di Bologna per la Juventus. Luciano Spalletti parte col modulo di Tudor, ma con una strategia che porta i suoi spesso a ruotare e ad interpretare la gara adattandosi alle situazioni. Sin da subito, infatti, i quinti (McKennie e Cambiaso) hanno spesso svuotato le fasce venendo dentro il campo in modo da consentire a Yildiz e Conceicao di prendersi tutta l’ampiezza e puntare in diagonale.

L’inizio non è stato dei più semplici, con il Bologna abbastanza pericoloso dalle parti di un Di Gregorio molto attento. Con il passare dei minuti, però, la Juve è salita di tono e pur sbagliando tanto dal punto di vista tecnico (al pari degli uomini di Italiano), si è fatta sempre più pericolosa. Molto bravo David a legare il gioco, il canadese ha purtroppo commesso alcuni errori in termini di scelte, che avrebbero potuto portare a situazioni più pericolose.

Ver e proprie spine nel fianco della difesa rossoblu Yildiz e Conceicao, ad inizio ripresa sono stai i protagonisti dell’angolo che ha portato al gol di Cabal, il primo calcio da fermo battuto come si deve dopo una serie di errori grossolani nel tentativo di replicare qualche schema provato in allenamento. Il colombiano, al secondo gol stagionale, è subentrato molto bene così come ha fatto Openda, che forse agevolato dal modo di difendere del Bologna, ha causato anche l’espulsione di Heggem ed è andato in paio di occasioni vicino al gol.

Il ritorno in campo di Bremer, con la squadra in superiorità numerica, ha consentito anche a Spalletti di giocare uno spezzone con la difesa a quattro, lavorando su concetti che potrebbero essere replicati con la Roma, dall’inizio o a gara in corso, visto che mancherà per squalifica Koopmeiners. Insomma, per la prima volta c’è qualche segnale concreto di crescita dal cambio di guida tecnica, ma ora serve dare continuità.