La fitta nebbia di Bologna ha fatto intravedere la voglia di non perdere

La fitta nebbia di Bologna ha fatto intravedere la voglia di non perdereTUTTOmercatoWEB.com
Cuadrado, moto perpetuo
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martedì 21 dicembre 2021, 07:44Opinionista per un giorno
di Roberto De Frede
Gli animi dei bianconeri infiammati da una scossa d’orgoglio. Che le emozioni salgano al potere! Intanto... pronta sui camini la letterina a Babbo Natale.

Mister Allegri, con la sua pratica saggezza, sta cercando, con estreme difficoltà, di rimettere in sesto i pezzi di una macchina da corsa allo sbando, un tempo perfetta, fatta di ingranaggi ben oleati e di materie prime di rara qualità. Oltre queste inderogabili caratteristiche, ve ne era un’altra forse ancor più importante. Non tanto la banale quanto necessaria voglia di vincere, ma la volontà di prepararsi a vincere. Questa faceva la differenza con l’attuale voglia di non perdere – rivista soltanto a Bologna - che comunque è un primo passo verso una rimonta che avrebbe il sapore del miglior romanzo di fantascienza di Wells. In tutte le partite disputate sino ad ora – eccezion fatta per quelle di caratura europea - notavo negli occhi spenti e spaesati dei calciatori una indifferenza, una insensibilità, quasi un estraneo distacco a quanto stesse accadendo in quei novanta minuti, che inesorabilmente scorrevano e ingigantivano sempre di più un esito finale nefasto sul tabellino. Vagavano undici playmobil bianconeri disordinatamente nel campo come anime del Purgatorio, in attesa della mortificante intervista post-partita, nella quale – come di prammatica - rimpiangevano per non aver fatto di più, ripensando ai mille errori commessi, e promettendo, senza molta convinzione, l’arrivo di giorni migliori.

Contro la squadra che un tempo molto lontano faceva tremare il mondo, forse quel giorno migliore è arrivato.

Ho rivisto negli sguardi di Madama la rabbia agonistica, quella utile almeno a non voler perdere; quella necessaria ad evitare la mortificazione di scendere in campo inanimati! La partita contro i felsinei, si badi bene, non è stato un match leggendario: nessun Leone di Highbury è passato da lì, ma sinceramente non ho scrutato neppure occhi languidi di scoiattolini sbandati. Era palpante finalmente la voglia matta di non perdere, di non tornare a casa senza quei tre punticini. Indizi positivi sono chiari: De Ligt un muro, Cuadrado imprendibile, Bernardeschi europeo, Morata rapace.

A questo punto serve l'aiuto di San Nicola...Santa Claus...chiamatelo come vi piace di più.

Caro Babbo Natale, grazie per aver dato in anticipo una sbirciatina alle letterine di noi tifosi, regalando la perfetta forma a questi quattro ragazzi. Ora mi raccomando cura velocemente con le tue pozioni magiche Dybala e Chiesa affinché tornino supereroi per le prossime battaglie; ah dimenticavo, se riesci a fare un salto al mercato, ricordati dei saldi di gennaio. Per facilitarti le contrattazioni e gli acquisti, ti rendo tre-quattro giocattolini mezzi rotti da barattare, valgono poco ma apprezza il gesto. Se non trovi acquirenti, per favore tienili tu, li puoi sempre inserire in qualche scatola di subbuteo. Grazie”.

Lucio Dalla, scriveva “L'anno vecchio è finito ormai/ Ma qualcosa ancora qui non va”. È vero, l’anno sta finendo, ma quel qualcosa pare stia ricominciando ad andare!

Chissà, forse l’emozione ha preso finalmente il sopravvento sulla sterile mentalità delle prime diciassette partite: in campo, sino a Venezia, pensavano che ormai le cose sono state ed è per questo che siamo qui. Dalla vittoria al Dall’Ara, mi auguro, cominceranno a dire noi siamo qui perchè le cose devono ancora avvenire. La Juventus del resto non si arrende mai. Fosse anche l’ultima chiave del mazzo ad aprire la porta. E quella porta ha un nome soltanto, si chiama VITTORIA!

Ad maiora semper.

Buon Natale