Džeko-Juve, suggestione d’inverno: il vecchio leone può tornare a ruggire in bianconero
Certe notizie camminano piano, come i centravanti veri quando capiscono che il tempo non va più battuto, ma interpretato. Edin Džeko, 38 anni portati con la dignità di chi ha visto mezzo calcio europeo, è tornato a orbitare attorno alla Juventus. Non è una folata di mercato, non ancora almeno. È una di quelle ipotesi che nascono nei corridoi, tra una partita storta e una statistica che non convince.
La Juve, a gennaio, potrebbe davvero cercare una punta di riserva “di peso”, nel senso più letterale e più calcistico del termine. Tutto ruota attorno ad Arkadiusz Milik: convocato da Spalletti per la sfida dell’Olimpico contro la Roma, osservato speciale, sotto esame continuo. Se non dovesse dare quelle garanzie fisiche e mentali che lo staff bianconero aspetta, oppure se il ritorno ai suoi livelli restasse un auspicio più che una certezza, allora ecco che la dirigenza sarebbe pronta a muoversi.
Ed è qui che spunta Džeko. Reduce dalla rottura con la Fiorentina, con la voglia dichiarata di restare in Italia, il bosniaco non chiede palcoscenici dorati né prime pagine quotidiane. Gli andrebbe bene anche il ruolo di quarta punta alla Juventus: pochi minuti, ma pesanti; poche parole, ma chiare. Entra quando serve, fa salire la squadra, prende botte, sistema palloni, magari segna anche. Come ha sempre fatto.
Non sarebbe un’operazione di futuro, ma di presente consapevole. Džeko non corre più come una volta, ma pensa ancora prima degli altri. È uno di quei giocatori che non alzano la voce nello spogliatoio, ma quando parlano, gli altri abbassano il volume. In una rosa giovane, a tratti nervosa, potrebbe essere più utile di quanto dica la carta d’identità. Džeko alla Juve non sarebbe una favola né una rivoluzione. Sarebbe un racconto breve, scritto con calligrafia antica, di quelli che sanno ancora dire qualcosa. E nel calcio che corre sempre più veloce, ogni tanto fermarsi a usare la testa — e un centravanti che la sa usare — può essere un atto di modernità.
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