Ecco perché Milik può diventare una carta in più per Spalletti

Ecco perché Milik può diventare una carta in più per Spalletti TUTTOmercatoWEB.com
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di Nerino Stravato

Dopo oltre 500 giorni di assenza, il ritorno di Arkadiusz Milik tra i convocati non è soltanto una buona notizia dal punto di vista umano, ma apre anche una riflessione tecnica e strategica importante. Il polacco è uno dei giocatori più sfortunati della sua generazione: due gravi infortuni al ginocchio hanno segnato la sua carriera, rallentandone la continuità proprio nei momenti migliori, fino all’ultimo stop quasi surreale, provocato da un attrezzo caduto accidentalmente. Un infortunio inizialmente valutato come lieve e destinato a durare pochi giorni, che invece si è trasformato in un’assenza lunghissima, protrattasi per altri cinque mesi.

​Eppure, proprio adesso, il suo rientro assume un peso specifico diverso. La squadra si avvicina alla seconda parte della stagione con un problema concreto in attacco: Dusan Vlahović resterà fermo fino a fine marzo e, con il mercato di gennaio alle porte, Spalletti ha bisogno di valutare tutte le soluzioni interne prima di eventuali interventi esterni. In questo scenario, Milik può diventare una risorsa preziosa, forse inattesa, ma potenzialmente molto utile.

​Dal punto di vista tattico, il polacco è un attaccante con caratteristiche ben definite. Non è soltanto un finalizzatore, ma un centravanti capace di legare il gioco, di giocare spalle alla porta e di pulire le giocate per i compagni. È mancino, ha una buona qualità nel calcio, sa calciare dalla distanza ed è efficace nel gioco aereo. Tutte qualità che possono sposarsi con una manovra più ragionata e fluida, come quella che Spalletti sta cercando di costruire.

​Chiaramente nessuno può aspettarsi un Milik pronto a reggere da subito il peso dell’attacco o a giocare con continuità dopo un’assenza così lunga. La sua gestione dovrà essere attenta e graduale. Ma anche per spezzoni di partita, per cambiare volto alla gara o per offrire un’alternativa diversa rispetto agli altri profili offensivi a disposizione, il suo contributo può essere significativo. In una squadra che spesso ha faticato a tenere palla negli ultimi trenta metri, avere un attaccante tecnico e associativo può fare la differenza.

​Il valore del rientro di Milik sta proprio qui: non come soluzione definitiva, ma come carta in più. Una soluzione interna che permette a Spalletti di guadagnare tempo, valutare il mercato con maggiore lucidità e affrontare i prossimi mesi con un’opzione offensiva aggiuntiva, senza forzare scelte affrettate. Se il fisico risponderà, il polacco potrà diventare un tassello utile nella gestione dell’attacco bianconero. Ora, come sempre, sarà il campo a dare le risposte definitive.