Il caso David e l’uso dei social alla Juventus
Nei giorni scorsi sono circolate voci sulla presunta difficile integrazione di Jonathan David alla Juventus, anche e soprattutto per via dell’atteggiamento dei senatori dello spogliatoio. Voci che nessuno ha smentito ufficialmente dal club, ma paradossalmente sono arrivate delle smentite prima indirette, poi dirette da parte dei tesserati.
Prima l’influencer dello spogliatoio, Mattia Perin, ha pubblicato uno scatto sui propri canali social, poi ha seguito a ruota capitan Manuel Locatelli, fino alla storia testuale di Federico Gatti. I giocatori più rappresentativi della Continassa ci tengono a far sapere che non c’è alcun caso e che le voci sono infondate.
Il tifo al solito si divide tra chi è d’accordo con le uscite dei calciatori e chi non lo è. C’è chi sostiene che smentendo praticamente i tesserati della Juve stiano ammettendo che qualcosa non abbia funzionato davvero. Altri sostengono che si tratti di una presa di posizione forte e dovuta. Posto che la Vecchia Signora di solito non commenta le indiscrezioni giornalistiche, altrimenti si dovrebbero fare comunicati ad ogni pie’ sospinto come fa per esempio il Napoli.
Senza entrare nel merito della questione, non si può non notare che negli ultimi anni la comunicazione della Juventus abbia delle crepe. Nello specifico, fermo restando che i tempi cambiano e la società si evolve, durante la gestione Beppe Marotta a Torino (e i social network erano nel loro momento di boom), difficilmente un tesserato bianconero si sarebbe permesso di effettuare uscite come quelle cui abbiamo assistito nelle ultime ore. Eppure di situazioni scomode se ne sono verificate, eppure sono state gestite con maturità, come si conviene a un club pronto per primeggiare. Anche in questo, la Juventus di oggi deve crescere. E molto.
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