Caso Agnelli: l’UE mette in discussione le regole sulle sanzioni sportive
Nel caso che riguarda l’ex presidente della Juventus, Andrea Agnelli, l’Avvocato Generale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha espresso un parere importante: i giudici amministrativi devono poter annullare e sospendere le sanzioni disciplinari sportive. Si tratta di conclusioni non vincolanti, ma che possono influenzare in modo significativo la decisione finale della Corte.
Secondo l’Avvocato Generale, l’attuale orientamento della giurisprudenza italiana non è compatibile con il diritto dell’Unione Europea. In base alle sentenze della Corte Costituzionale del 2011 e del 2019, infatti, il giudice amministrativo può solo riconoscere un eventuale risarcimento del danno, ma non può intervenire direttamente sulle sanzioni, annullandole o sospendendole. Questa limitazione, però, contrasta con i principi fondamentali del diritto europeo. L’Unione Europea garantisce a tutti il diritto a una tutela giurisdizionale effettiva e a un rimedio concreto davanti a un giudice. Per questo motivo, non è corretto negare la possibilità di ottenere l’annullamento o la sospensione delle sanzioni sportive davanti al giudice amministrativo.
Sulle conclusioni dell’Avvocato Generale si è espresso positivamente il prof. avv. Enrico Lubrano, docente di Diritto dello Sport alla LUISS Guido Carli. Secondo Lubrano, limitare la tutela del giudice amministrativo al solo risarcimento dei danni è chiaramente incompatibile con i principi del diritto europeo. Il professore evidenzia inoltre che questa restrizione non può essere giustificata nemmeno facendo riferimento all’autonomia dell’ordinamento sportivo, che non trova un riconoscimento diretto né nel diritto dell’Unione Europea né nella Costituzione italiana. Ora si attende la sentenza definitiva della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, prevista per marzo 2026. L’auspicio è che la Corte confermi questa impostazione e rafforzi il diritto a una tutela piena ed effettiva anche in ambito sportivo.
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