Juve, scelta definitiva: puntare su Vlahovic per non “ricomprare” Dybala

Juve, scelta definitiva: puntare su Vlahovic per non “ricomprare” DybalaTUTTOmercatoWEB.com
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martedì 22 marzo 2022, 00:00Il mercato Di Lella
di Andrea Di Lella
fonte Andrea Di Lella

La scelta è fatta, certificata nella serata di ieri dall’Amministratore Delegato Maurizio Arrivabene: Dybala (1993) NON farà parte della Juventus nella prossima stagione.

Uno strappo prevedibile, durissimo per molti tifosi, probabilmente inevitabile dopo il lungo tira e molla con una trattativa che stava diventando una stucchevole telenovela.

Come è arrivata la Juventus a prendere questa decisione?

In realtà, è iniziato tutto nell’estate 2019, quando l’argentino era stato venduto al Manchester United con Lukaku che sarebbe arrivato in bianconero per far coppia con Cristiano Ronaldo, scambio che avrebbe assicurato anche una plusvalenza notevole ai bianconeri.

Alla scadenza contrattuale di Dybala mancavano ancora tre anni ma già in quella circostanza la società non riteneva il calciatore al centro del proprio progetto sportivo.

Siamo poi passati al premio di MVP della stagione 2019-2020, ai molti infortuni, ai lampi di classe ed alle trattative - estenuanti - per l’eventuale rinnovo.

Nel frattempo passavano i mesi, durante i quali la dirigenza si è posta delle domande e ha effettuato diverse riflessioni.

Dybala è sempre stato ritenuto dalla Juve un calciatore potenzialmente straordinario che avrebbe tutte le qualità per essere tra i primi 5 al mondo nel proprio ruolo anche se a volte è sembrato accontentarsi delle proprie abilità.

Però, un rinnovo contrattuale così corposo - l’argentino inizialmente chiedeva più di 10 milioni netti - lasciava delle ombre di carattere fisico, dati i molti infortuni nelle ultime due stagioni e ombre dal punto di vista caratteriale con un’impronta non propriamente da leader, che non lo hanno aiutato a fare la differenza con continuità.

Inoltre, il rinnovo dell’argentino avrebbe comportato l’eventuale impossibilità di rivenderlo per poter fare una plusvalenza, specie dopo la pandemia.

Nonostante tutte queste riflessioni e queste domande, agli inizi di ottobre 2021 si era giunti ad un accordo verbale sulla base di 8 milioni di parte fissa + 2 milioni di bonus, cifre confermate da Arrivabene in una recente intervista al Corriere dello Sport, accordo non formalizzato per impedimenti burocratici di Antun, procuratore del giocatore che in quel periodo non poteva operare ufficialmente nel nostro paese non avendo i requisiti necessari (poi ottenuti).

Allora cos’è cambiato?

Sono cambiate le condizioni. Innanzitutto fisiche del giocatore, con la Juventus non convinta pienamente dall’integrità fisica, alle prese con vari infortuni che lo hanno limitato, soprattutto nelle partite decisive della stagione e con la dirigenza che ha modificato l’offerta contrattuale, abbassando - di molto - la parte fissa, inserendo maggiori bonus per arrivare più o meno alla cifra pattuita verbalmente e cambiando la durata da cinque a tre anni.

Soprattutto, qui uno dei punti nodali, sono cambiate le condizioni economiche della società.

Alla fine di ottobre, DOPO l’accordo verbale con il giocatore ed il suo entourage, l’assemblea degli azionisti ha deliberato l’aumento di capitale di 400 milioni.

Chiesto ed ottenuto dalla proprietà l’anticipo di cassa, i bianconeri si sono fiondati sul mercato anticipando tutte le pretendenti per Vlahovic e Zakaria.

Qui c’è un altro punto decisivo: la dirigenza, rinnovando Dybala alle cifre ed alle condizioni chieste dall’argentino, ne avrebbe sostanzialmente ricomprato il cartellino per una cifra vicina ai 100 milioni.

La Juventus, seguendo i parametri che ha indicato Arrivabene - aspetto tecnico, numero di presenze effettive, durata contrattuale e valore economico attribuibile al singolo giocatore - ha giudicato che Dybala NON valesse i soldi richiesti.

Ritenendo eccessiva la spesa per un calciatore che compirà 29 anni il prossimo novembre, la decisione definitiva di puntare su Vlahovic (2000) e di mettere il serbo al centro del nuovo progetto: 7 anni più giovane dell’argentino, uno degli attaccanti più forti in Europa nella sua fascia d’età, che si sposa perfettamente con i parametri della nuova gestione juventina.

La dirigenza - probabilmente anche la proprietà - ha valutato che non fosse un problema perdere Dybala a parametro zero, opzione sempre più scelta dai giocatori dei top club in quest’ultimo periodo.

Trattative interrotte nella giornata di ieri, nonostante le dichiarazioni dell’AD bianconero sul fatto di non aver presentato un’offerta, assumendosi di fatto tutta la “colpa” dello strappo.

Una dichiarazione a dir poco “sospetta”: difficile che ci sia stato un incontro di un paio d’ore senza alcuna trattativa, alla presenza del procuratore e di chi gestisce i diritti d’immagine dell’attaccante.

Le posizioni erano chiare da tempo e certamente tutta la situazione poteva essere gestita diversamente, sia dalla Juve che dal calciatore, evitando di arrivare a due mesi dalla fine del campionato per la decisione definitiva.

Solo il campo, a questo punto, ci potrà dire chi avrà fatto la scelta giusta, con la Juve alla ricerca di un grande colpo - non per forza un sostituto della Joya - e con Dybala che ad oggi ha interessi - e magari qualche bozza di offerta - da parte di Inter, Tottenham, Barcellona e Atletico Madrid.