Terapia conservativa, ritardi, infortuni e ricadute: Pogba, che succede?

Terapia conservativa, ritardi, infortuni e ricadute: Pogba, che succede?TUTTOmercatoWEB.com
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martedì 14 marzo 2023, 00:00Il mercato Di Lella
di Andrea Di Lella
fonte Andrea Di Lella

Paul Pogba continua ad essere un caso. L’ennesimo infortunio, certificato dal comunicato della Juventus (LEGGI QUI), ha aperto ulteriori polemiche che già c’erano state negli ultimi mesi. Davvero, dopo tutto questo periodo, Pogba è ancora infortunato? Perché, a parte i 35 minuti giocati a spezzoni, non riesce più a giocare? Molti tifosi si fanno queste domande da tempo, in attesa di avere risposte definitive. Eppure la storia tra Pogba e la Juventus era (ri)cominciata sotto i migliori auspici: il ritorno del bambino prodigio, il fiore all’occhiello della campagna acquisti 2022-2023 con la Juve che, per riportarlo a Torino, in tempi non sospetti aveva iniziato un lavoro ai fianchi di giocatori ed entourage (LEGGI QUI) che l’ha fatta sopravanzare ai sondaggi del Real Madrid, agli interessamenti del PSG e all’offerta in extremis del Manchester City, rifiutata da Pogba rifiutò dopo la doppia militanza al Manchester United.

Insomma, sulla carta la classica operazione vincente sia per il club - che può usufruire del Decreto Crescita avendo firmato il calciatore per 4 stagioni - che per il giocatore, tornato con un ruolo centrale nel nuovo progetto di Massimiliano Allegri e della Juventus.


Poi, però, la dura realtà: il giocatore si infortuna in amichevole durante la tournée bianconera negli Stati Uniti il e, da lì, inizia il calvario che dura ancora oggi. La diagnosi della lesione al menisco laterale è stata una brutta botta per giocatore, squadra e società, con il giocatore che, in teoria, si sarebbe dovuto operare e stare fermo per circa un paio di mesi.

Da qui, iniziano le incomprensioni ed i problemi con la società: Pogba, soprattutto in vista dell’imminente Mondiale che vuole giocare da protagonista, non ne vuole saperne di operarsi. Iniziano così diversi consulti medici con il giocatore che, nonostante i pareri degli esperti e con la Juve al seguito, resta della propria idea e segue una terapia conservativa che si rivelerà non adeguata all’infortunio, portandolo ad operarsi all’inizio di settembre, dopo circa 3 settimane di campionato e con la sessione di mercato conclusa da alcuni giorni.

La gestione fallimentare di questa situazione porta polemiche accese, con la Juventus che si trova dentro queste speculazioni pur non avendo colpa sulla gestione dell’infortunio e sulla successiva operazione del francese (LEGGI QUI).

Comincia il calvario del calciatore, che nei mesi successivi non risparmia dei post sui profili social per il proprio rientro in campo. Rientro che crea molte aspettative nei tifosi bianconeri, con qualcuno (in società) che non gradisce tutto questo protagonismo del giocatore che, non avendo giocato nemmeno un minuto, inizia a pesare parecchio nelle casse societarie (stipendio di circa 8 milioni netti + 2 milioni di bonus).

La panchina contro il Monza - pur senza scendere in campo - a fine febbraio ed il successivo impiego per 22 minuti contro il Torino e per 13 minuti contro la Roma lasciano ben sperare i più; Pogba sta scaldando il motore per dare quello sprint che manca alla Juventus nel finale di stagione.

Arriva la doccia fredda, soprattutto per i tifosi, della mancata convocazione contro il Friburgo per un ritardo nella riunione tecnica prepartita, ma che instilla più di un dubbio: siamo certi che Pogba stia bene e sia veramente a disposizione? E’ veramente in grado di giocare? (ascolta podcast dal minuto 52:50 al minuto 1:01:40)

Questo quesito viene fugato domenica, quando Pogba non viene convocato per la gara contro la Sampdoria. I successivi esami di oggi, segnalano una lesione di basso grado all’adduttore. La Juve non ha indicato i tempi di recupero ma da alcune indiscrezioni lo stop sarà di almeno 3 settimane.

Quello che colpisce non è solamente il lato fisico: da tempo Pogba non sembra avere la mente libera per pensare (solo) al calcio, come se ci fossero altri problemi.

Quindi un’altra domanda che ci può fare è di capire se quella di Pogba è solo una delusione temporanea per le scelte errate e per i numerosi stop - oggi ha negato gli autografi a chi era presente allo J Medical - oppure se c’è un problema più profondo che va analizzato.

In ogni caso, appare ovvio che la questione Pogba non è sostenibile nel lungo periodo e, a Torino, più di qualcuno si interroga sul da farsi a fine stagione.

L’intenzione della società è quella di capire a fine stagione con il giocatore - forte di un contratto fino a giugno 2026 - il da farsi.

Perché, se tornasse il vero Pogba, tutti ne guadagnerebbero. Ma se Pogba è questo, alla Juventus del presente e del futuro non servirà.

Cosa accadrà nei prossimi mesi?