E’ la volta della svolta?
Nel motto del Gattopardo c’è un rilancio inaspettato, nella quieta monotonia di quei tempi in Sicilia… Tutto cambi perché nulla cambi. A darne credito e’ Luciano Spalletti, del quale non ho capito se ha cambiato molto per rimanere nella costanza della vittoria, o per nulla, rivoluzionando menti, carattere e gioco. A dare continuità alla vittoria di Bologna c’è stata quella sulla Roma, a dire il vero squadra molto in fieri, che onestamente pensavo potesse essere più concreta allo Stadium. Forse per la poca fiducia che nutrivo nella banda Spalletti, davo più affidabilità ad una loro quasi imperforabile difesa , ragionevolmente anche per la nostra debolezza in attacco. Invece la mossa tattica di Mckennie da esterno largo ad attaccante aggiunto, la vena atletica ( e poco altro) di Openda la concretezza di Chico e Cambiaso, ed il ritorno di Bremer hanno fatto il resto, caricando di diversi Joule il defibrillatore nel torace scarno. Attenti osservatori avranno notato che talvolta in fase di costruzione Bremer si spostava esterno alto, per ridurre la pressione che Gasp imponeva ai i tre attaccanti della Roma, che ti venivano a prendere alto, facendosi rincorrere da chi della corsa non fa il Leit motiv ( in questo caso Dybala) e liberando uno spazio centrale per Locatelli o Openda che ripiegavano a vertice basso. Stiamo parlando di trame tattiche di un allenatore che ce lo sognavamo…..Certo alla Roma e’ mancato un finalizzatore si dira’, ma della mole di gioco proposta qualche partita fa, poco o nulla. Il ritorno del nostro fuoriclasse in difesa ha , come prevedibile, acceso anche Kelly, autore di una buona gara, innescato la mediana, neutralizzato ( un triste ) Dybala, e dato fiducia all’ambiente. Al 60.mo un sussulto temendo un altro stop … ma era una sostituzione di Bremer già programmata, perché evidentemente non c’erano i 90 minuti nelle gambe. In panchina e’ tornato zitto zitto anche Milik… chissà che non possa anche lui contribuire alla causa, mentre l’assenza di Koop non si è notata affatto. Ad onor del vero la Roma non era nella formazione migliore causa le assenze, ma la legnata presa con la perdita di DV9 non ci rendeva di sicuro in “ formazione tipo”. Inoltre, elementi di spunto “ pettegolo”, molte delle versioni digitali del tifo romanista , pregustando una vittoria a mani basse, sussultavano al grido de “ Ve sfonnamo”… lascio a chiunque la mera interpretazione alla luce del risultato finale.
Adesso verrà il difficile, perché se 6 punti su 9 negli scontri diretti non erano preventivabili, adesso avremo altri 5 scontri “ diretti”, un tu per tu contro le nostre paure e lacune passate. Troppi punti lasciati per strada con le cosiddette piccole, per cui si debba sperare che il lavoro da mental coach di Luciano continui ad aumentare autostima ed umiltà…. 5 partite che si frammezzeranno ad un altro evento sbiadito, una forma di allegoria invernale di noia e torpore, dal sapore antico… il calciomercato di Gennaio, riproposto ma rimandato al mittente ( perché non credo ci saranno fenomeni a parametro zero…) dall’algoritmo di Damien….forse la figura del nuovo DS potrà’ in qualche modo scalfire, ma ci crediamo poco. Sabato scorso un elemento nuovo o per meglio dire riscoperto, che appunto ha generato forse la migliore prestazione di campionato, e’ stata la umiltà …e ci metto dentro anche la generosità. Si è rientrati in campo famelici, lottando sul manto verde come fossero gli ultimi scampoli di un match da sfangare( sul pallone perso, Zhegrova, che innesca il gol di Baldanzi corre a perdifiato dietro di tacchetti avversari ..) . Forse i distillati tattici e tecnici non saranno stati molto visibili, ma la percezione di avere un Allenatore che trae spunti, cambiando, dai propri errori e’ un massetto solido su cui costruire… cosa? Non lo so, perché il campionato al rallenty non vede una o più protagoniste assolute, avvicendando in vetta padroni differenti… però non cambiare perché tutto cambi finora sta rendendo eccome!
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