La mentalità è giusta ma serve lavorare tanto e con umiltà

La mentalità è giusta ma serve lavorare tanto e con umiltàTUTTOmercatoWEB.com
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martedì 19 settembre 2023, 18:00La Frecciata
di Franco Leonetti

Lazio banco di prova che tutti attendevano al varco: brillantemente superato. Juventus alta, aggressiva, vogliosa di marcare il territorio e azzannare l’avversario e così è stato, il gol di Vlahovic, bellissimo e con alto coefficiente di difficoltà, è arrivato quasi subito, dopo 10 minuti di gioco, e ha presentato una Juve con la fame giusta e l'approccio che i tifosi chiedono da anni. Ma anche il raddoppio di Chiesa,16 minuti dopo, ha mostrato una Juve che voleva salire in cattedra, mettendo le cose in chiaro sin da subito, indirizzando una gara posta in bilico, solamente dalla stupidaggine di Bremer in costruzione dal basso. Un episodio che poteva riaprire un match poi repentinamente richiuso dal secondo gol di Vlahovic, anche questo molto bello: doppietta con il piede debole, il destro. Madama, contro un avversario di rango, ha mostrato che il nuovo corso di questa stagione sta funzionando, accorgimenti che non possono prescindere da voglia, grinta, ma anche da trame di gioco pregevoli che i due avanti sono in grado di sfruttare in ogni momento. Si è apprezzato anche un centrocampo all’altezza, finalmente verrebbe da dire, con le prove individuali e di reparto ben oltre la sufficienza.

Locatelli, rinfrancato dalla prova in Nazionale, ha pennellato un assist in occasione del primo gol e un cambio di campo panoramico nell’azione del raddoppio, ed è parso sempre nel vivo del gioco, cosiccome Miretti, vicino alla rete nella prima frazione con un tiro a giro uscito di poco, efficace nelle trame e nelle giocate, senza dimenticare le sgroppate e gli inserimenti di Rabiot che lo hanno portato ad un soffio dal gol di testa, ma anche Fagioli, quando è entrato si è fatto valere. Elogio per McKennie che da laterale destro è entrato in tutti e tre i gol bianconeri e ha disputato una signora gara, come tutta la squadra va detto; sarebbe troppo riduttivo collocare sull’altare solamente le due punte. E anche i cambi in corsa si sono dimostrati produttivi, il che testimonia che la nuova mentalità e la nuova attitudine di questa Juve pervade ogni singola pedina dell’organico. Guai però a montarsi la testa, ora serve mantenere i piedi ben adesi al terreno, proseguendo il lavoro con grande umiltà e continuità. Allegri nel post partita, davanti a microfoni e telecamere, lo ha ripetuto compiutamente e ci mancherebbe che questa squadra, in totale evoluzione e bisognosa di trovare la giusta cifra di equilibrio ed efficacia, cominciasse ad avere problemi di ego e cali di tensione agonistica.

Vlahovic ha confermato alcuni fattori emblematici nell’intervista, a caldo, che devono diventare un mantra da mandare a memoria per tutta la stagione:” Lo scorso anno siamo finiti settimi per altre cose, ma in questa annata ci sentiamo più arrabbiati, abbiamo dei conti in sospeso....". Ecco, attorno a questi concetti chiave la nuova stagione di casa Juventus può prendere il giro giusto, nel calcio servono le motivazioni, quelle pungolanti che stimolano fierezza, testa e gambe, e la Juve, se vuole avere ambizioni di ritornare in alto, deve ripartire sì dai dettami tecnico-tattici e dal rinnovamento di espressioni calcistiche sul rettangolo verde, ma ha ugualmente necessità di stimoli forti che possano invadere l’orgoglio di ogni singolo calciatore. Sul terreno di gioco questa squadra deve mostrarsi organizzata, compatta, aggressiva e con l’unità di gruppo che l’ha caratterizzata in questo abbrivio di campionato, evitando cali di tensione e di attenzione come accaduto nel grave episodio della rete laziale. 

La carica di questa Juve targata Max Allegri promette bene, ora però bisognerà crescere, interpretando al meglio le varie situazioni all’interno della singola partita, perfezionando movimenti e meccanismi, e soprattutto tenendo bene a mente che senza intensità di gioco e umiltà nella psiche, non si va da nessuna parte. I prodromi sono promettenti, e la mente va già alla prossima sfida, proprio nella settimana che da il via alle coppe internazionali, con la Vecchia Signora mestamente esclusa, che osserverà neutrale ciò che accadrà in Champions. Per tornare nella massima competizione europea, servirà un equilibrato mix di tutte quelle caratteristiche tecniche e temperamentali che sono proprie del Dna Juve, sin dalla nascita.