Preparata e interpretata bene, in attesa di test più probanti

Non c’è stata praticamente storia all’Audi Field di Washington tra Juventus e Al Ain. Lo si sapeva fin dalla vigilia che non sarebbe stata una gara alla pari, ma proprio queste sfide spesso presentano delle insidie inaspettate. In questo senso la gara è stata preparata molto bene da Igor Tudor e i ragazzi. Che hanno accettato l’uomo contro uomo in tutti i punti del campo. Gli avversari hanno iniziato cercando di pressare alti i bianconeri, ma sono andati via via scemando con il passare dei minuti prendendo atto della superiorità tecnica della Vecchia Signora.
Ogni volta che i bianconeri superavano la prima linea di pressione riuscendo a servire Yildiz o Conceicao, si aprivano letteralmente delle voragini. La capacità di entrambi di creare la superiorità numerica ha consentito alla Juve di trovarsi spesso in condizione di poter calciare con lo specchio della porta aperto. Di conseguenza, c’è stata un’alta percentuale di realizzazione per Kolo Muani e soci (molto bene la spinta sulla destra di Alberto Costa). Ovviamente, giocando sempre in avanti qualche transizione i bianconeri l’hanno concessa, ma sono usciti sempre bene dalle situazioni potenzialmente complicate.
Il resto è storia, con le doppiette del centravanti francese e del 7 portoghese, cui si aggiunge la marcatura di Yildiz da fuori area. Questa soluzione, che manca spesso alla Juve, ma anche un po’ a tutte le squadre che per via del cosiddetto “calcio moderno” cercano sempre il fraseggio breve per entrare in area di rigore, può e deve essere un’arma in più nel futuro prossimo dei bianconeri. Ovviamente, serve avere i “calcianti” e una buona dose di coraggio. In attesa di impegni più probanti (un gradino in più lo dovrebbe prevedere la gara con il Wydad AC) è stato l’esordio che tutti si attendevano da parte della Juventus.
In attesa di recuperare al meglio Locatelli, Gatti e Koopmeiners, Tudor ha avuto buone indicazioni sia per il prosieguo del torneo, sia per la prossima stagione. Il tecnico croato ha le idee molto chiare: con tre innesti importanti, questa squadra “se allenata forte” se la gioca per il titolo. Ovviamente, servirà trovare equilibrio, perché contro avversari superiori, come sottolineato dallo stesso allenatore, bisognerà capire quando frenare un po’ e non andare sempre a mille testa bassa in avanti.
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