Christillin: "La Juve di Tudor è dignitosa. E su Calciopoli e Superlega..."

In un'intervista esclusiva rilasciata a La Gazzetta dello Sport, la componente del Consiglio della FIFA Evelina Christillin si è soffermata sul suo rapporto con la Juventus di ieri e di oggi. Questo è un estratto delle sue parole:
"L'Avvocato Agnelli adorava Michel Platini, che aveva e ha un’intelligenza superiore e gli teneva testa, rispondeva alle sue battute, laddove la gran parte dei giocatori restava zitta, in timoroso silenzio.
Il momento più brutto? La finale di Coppa dei Campioni ad Atene, nel 1983, contro l’Amburgo il momento più brutto. Alla vigilia, nel nostro ritiro, si respirava uno strano nervosismo. In campo, i nostri giocatori vennero paralizzati dal gol di Magath. Sul nostro volo di ritorno Piero Fassino stette male per un’infezione intestinale contratta in chissà quale buffet. Non fu una cosa simpatica. Atterrati a Caselle, Fassino venne portato in ospedale.
Calciopoli? Credo che l'Avvocato si sarebbe comportato come suo nipote John Elkann, da lui scelto come erede alla guida della famiglia. Nel 2006, al processo sportivo, l’avvocato Zaccone, difensore della Juve, disse che la retrocessione in B con penalizzazione sarebbe stata una pena accettabile e questo significa qualcosa. Penso che l’Avvocato avrebbe fatto lo stesso
Moggi? Dal suo punto di vista, fa bene. Tanti tifosi sono con lui e non si può dire che da altre parti non sia successo nulla, mi riferisco per esempio al passaporto falso di Recoba dell’Inter.
La Superlega? Sono uscita umanamente a pezzi da quella storia. È stata una notte tragica. Ero nella “war room” Uefa a Montreux, in Svizzera. Ceferin riceveva telefonate da Macron e da Boris Johnson. Molti pensavano che io fossi la serpe in seno, la traditrice per conto di Andrea Agnelli. Non era vero. Chiesi a Ceferin se dovessi dimettermi e lui mi disse: 'No, so che ci sei fedele'. Non sapevo nulla della fuga in avanti di Andrea. Ritornai a Torino da sola, in auto, e in Valle d’Aosta feci una deviazione, salii a Issime, il villaggio in cui sono seppelliti i miei genitori. Al cimitero, davanti alle loro tombe, mi sfogai, piansi. Ad Andrea voglio bene come sempre e non può essere diversamente, non posso che essere grata alla famiglia Agnelli. Ho un meraviglioso rapporto con Allegra, la madre di Andrea.
La Juve di Tudor? La squadra mi pare ordinata. Non mi illudo, c’è tanta strada da fare, ma è una Juve dignitosa".
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