Elkann carica la Juve: "Qui c’è la storia, dovete tornare a vincere". Il discorso che cambia tutto

Elkann carica la Juve: "Qui c’è la storia, dovete tornare a vincere". Il discorso che cambia tuttoTUTTOmercatoWEB.com
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Ieri alle 23:05Primo piano
di Massimo Reina
fonte Tuttosport
" State diventando una squadra sempre più forte". Durante la cena di Natale al JMuseum, il presidente chiama a raccolta squadra e società: "Uniti si vince".

Quando il presidente prende parola, tutti stanno zitti e ascoltano. E John Elkann, che di solito preferisce lavorare nell'ombra piuttosto che sotto i riflettori, stavolta ha deciso di uscire allo scoperto. L'occasione? La cena di Natale della Juventus, andata in scena ieri sera al JMuseum. Location simbolica, parole ancora più simboliche.

"È bello essere qui insieme, tutti noi parte della grande famiglia bianconera per gli auguri", ha esordito Elkann davanti a squadra, staff e dirigenti. Ma il vero succo del discorso è arrivato subito dopo: "Siamo qui, nel nostro museo, che celebra la storia della Juventus. È importante che voi la conosciate, perché oggi ne fate parte".

Un richiamo alla storia, al peso di quella maglia, a quello che significa essere juventino. Non è retorica, è un messaggio chiaro: qui si vince, o almeno si deve provare a farlo con tutto se stessi. E infatti Elkann non si è fermato lì: "State diventando un gruppo, una squadra sempre più forte e siete tutti importanti per fare in modo che la Juventus, unita, squadra e società, possa tornare a vincere". Tornare a vincere. Due parole che pesano come macigni, soprattutto in una stagione così complicata.

"Perché la vittoria è espressione di ciò che insieme fate ogni giorno", ha aggiunto il presidente, prima di ringraziare tutti: staff, squadra, capitano, allenatore, dirigenti e famiglie presenti. Un discorso d'altri tempi, che sa di sveglia collettiva. La Juventus è a un bivio. Lo sanno tutti, da Spalletti fino all'ultimo magazziniere. E Elkann, con questo intervento, ha voluto mandare un segnale preciso: basta mezze misure, basta alibi. Adesso serve unità e fame di vittoria. Il resto lo dirà il campo.