Brozovic chiama Torino: per Spalletti è l'uomo giusto per rimettere ordine a centrocampo

Centrocampisti cercasi: alla Juventus il problema non è nuovo, ma torna puntuale come una stagione che cambia. Damien Comolli lo sa bene e, mentre prova a scalfire il muro nerazzurro per Davide Frattesi, tiene aperta una porta che profuma di memoria recente: quella che porta a Marcelo Brozovic. Il croato oggi gioca in Arabia, all’Al-Nassr, dove il pallone corre meno veloce ma il conto in banca molto di più. Contratto in scadenza nel 2026, stipendio monstre alle spalle e una voglia che riaffiora: tornare in Europa, tornare a sentirsi centrale in un calcio che pesa.

E se c’è un allenatore capace di rimetterlo al centro del villaggio, quello è Luciano Spalletti. Fu lui, all’Inter, a spostarlo qualche metro indietro e a trasformarlo da mezz’ala irrequieta in regista totale, uno che dava senso al gioco prima ancora che ritmo. La Juventus ha sondato il terreno con discrezione, senza proclami. Brozovic ha 33 anni, non è più una scommessa ma nemmeno un rottame, e alla Continassa non lo vedono come un colpo da copertina, bensì come una soluzione funzionale: esperienza, personalità, capacità di giocare sotto pressione. Tutte cose che non finiscono nelle statistiche, ma che vincono partite sporche.

Molto dipenderà dalla volontà del giocatore e dalla disponibilità dell’Al-Nassr a trattare a cifre ragionevoli, sfruttando la scadenza non lontana. La Juve, dal canto suo, deve muoversi in equilibrio tra ambizioni tecniche e vincoli di bilancio, sapendo che il mercato di gennaio non perdona l’indecisione. Frattesi resta il sogno giovane, italiano, energico. Brozovic l’alternativa pensante, o forse complementare, quella che sistema il traffico e abbassa il volume del caos. Due idee diverse, una stessa esigenza: ridare al centrocampo bianconero linfa e una bussola.