Kelly ritrova sé stesso: a Bologna la miglior versione del centrale di Spalletti

Dopo il passaggio di consegne in panchina e l’arrivo di Spalletti, Lloyd Kelly ha vissuto una fase di naturale assestamento, anche condizionata dall’infortunio che ne aveva rallentato la continuità. Se la trasferta di Napoli resta una delle poche macchie di questo inizio di ciclo, la partita di Bologna ha restituito invece la versione migliore del centrale inglese, probabilmente la sua prestazione più convincente da quando veste il bianconero.

​Kelly è stato il vero leader del reparto arretrato, il migliore in campo tra i difensori, accettando sistematicamente l’uno contro uno contro l’attaccante di turno del Bologna, prima Dallinga e poi Castro, senza mai andare in difficoltà. Sempre in anticipo sul pallone, dominante nel gioco aereo e lucidissimo negli interventi rasoterra, l’ex Newcastle ha difeso alto, con coraggio, leggendo le situazioni prima ancora che diventassero pericolose.

​Una prova di personalità e maturità, da difensore vero, che ha dato sicurezza a tutta la linea e permesso alla Juventus di tenere il baricentro più avanzato. Spalletti guarda con grande attenzione a queste risposte, perché con il rientro di Bremer l’idea è quella di costruire finalmente un reparto arretrato solido, aggressivo e affidabile, capace non solo di subire poco ma anche di innescare l’azione offensiva con pulizia e personalità.

​Kelly, in questo senso, può diventare un tassello fondamentale della nuova Juventus: una squadra che vuole tornare ad essere compatta dietro, cinica davanti e, soprattutto, di nuovo temuta dagli avversari.