Penta a RBN: "Zhegrova potenzialmente è un fuoriclasse, ma su di lui grava l'incognita pubalgia"

Ospite di “Ieri&Oggi” su Radio Bianconera, Nicola Penta ha parlato dei due nuovi acquisti bianconeri, presentati oggi in conferenza stampa e non ha nascosto la propria curiosità riguardo Edon Zhegrova: “Se sta bene questo ragazzo ha le potenzialità di diventare uno dei migliori del campionato, tecnicamente ha doti fuori dal comune, ma come tanti tifosi i miei dubbi sono legati al lungo stop da cui arriva. La pubalgia è un problema subdolo che non ti permette di allenarti bene e l'unico modo di farla guarire è quello di stare completamente fermi. Un calciatore è una macchina e lo star fermo per qualche tempo riduce per forza di cosa il tono muscolare, fondamentale soprattutto ai livelli di eccellenza della Serie A. A tal proposito racconto un aneddoto: nel 2002 mi trovai a Bologna insieme a Roberto Baggio, in una clinica dove entrambi subimmo un intervento, io al menisco e lui ai legamenti. Nel pomeriggio del giorno dell'operazione lo andai a trovare ed in camera, mentre era ancora steso sul letto, stava già facendo i movimenti necessari a non perdere il tono muscolare. Questo per far capire quanto anche lo stop più breve possa inficiare questo aspetto e quanto allo stesso tempo esso sia fondamentale per un calciatore".

Penta, ha quindi parlato di quelle che sono le sensazioni rispetto alla stagione che attende la Juventus anche in casa Agnelli, alla quale lui è da sempre molto vicino: “Si respira sicuramente un clima positivo, però, soprattutto dopo l'anno scorso che ha lasciato tutti scottati, c'è comunque il piccolo timore che qualcosa possa andare come non deve. Ci sono tante incognite in una stagione, non ultima delle quali quella degli infortuni che un anno fa ci hanno tartassato, tra i crociati di Bremer e Cabal e le fratture prima di Koopmeiners e poi di Gatti. Ovvio che questo non sgrava Motta delle sue responsabilità, che restano molto pesanti, chiaramente il suo approccio alla squadra fu sbagliato e il fatto di mettersi contro molti giocatori probabilmente ha segnato il suo destino".

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