Quando la panchina è preziosa: subentranti decisivi nella Juve di Tudor

Siamo solo all'ìnizio, quindi diverse cose vanno messe a posto, ma in queste prime partite, nella Juve di Tudor sono stati decisivi i subentranti, Vlahovic l'emblema. Vale per il campionato, come per la Champions League. In particolare in occasione delle ultime due partire, definite pazze da stampa e addetti ai lavori. Nel finale del Derby d'Italia, l'allenatore a sorpresa si è giocato la carta Adzic e il diciannovenne montenegrino lo ha ripagato con u8na sassata dalla distanza che ha piegato le mani a Sommer, regalando il successo ai bianconeri. Emozioni alle stelle. Cambi decisamente incisivi anche contro il Borussia Dortmund, nella fattispecie Vlahovic. Il serbo è stato the man of the match. Non poteva essere altrimenti per chi subentra, realizza una doppietta, poi fornisce un assist al bacio per la testa di Kelly che segna il 4-4 definitivo. Anche l'ingresso di Zhegrova ha dato una scossa. Dusan aveva segnato anche il raddoppio contro il Parma e il gol-vittoria in casa del Genoa. Valore aggiunto. 

Il fattore panchina comincia a diventare importante per questa Juve: 11 reti totali, 5 sono arrivate da chi è entrato in corso di gara. Niente male. Del resto Tudor aveva detto: "Con le 5 sostituzioni è cambiato tutto". Questo alimenta alcune riflessioni. Da una parte il tecnico può essere soddisfatto perché in caso di necessità, può contare su opzioni validissime. Non sempre presenti nelle stagioni precedenti. Altro fattore è legato alla voglia di crederci fino all'ultimo, quindi i giocatori sono sul pezzo. Una diversa lettura potrebbe indurre a pensare che forse il piano tattico iniziale, nelle circostanze di cui sopra, fosse sbagliato. A Tudor serve sicuramente tempo per definire la squadra. Nel frattempo può contare su una panchina piena di soluzioni. Soprattutto per quanto riguarda il reparto offensivo.