Balzarini duro: "Juve senza guerrieri e mentalità vincente"
Lo spunto nasce dall’episodio del sasso lanciato contro il pullman bianconero a Napoli. Ma Gianni Balzarini, nel suo consueto intervento sul suo canale YouTube usa quel momento per una riflessione più profonda: com’è possibile che un gruppo che arriva sotto pressione, insultato, con un pullman colpito, poi entri in campo senza gli occhi della tigre?
Il problema, secondo lui, non è solo tattico. È generazionale. “Una volta era diverso”, dice. E aggiunge: se i giocatori vedono che non riescono più a esprimersi come richiesto, devono prendersi un’iniziativa, uno scatto d’orgoglio, un moto di identità. “Cambiate voi”, quasi li implora. Balzarini passa poi all’attualità: Bremer e Rugani recuperati, Zhegrova titolare, David alterno negli allenamenti. Ed è proprio qui che arriva la stoccata più forte: “Se ti alleni bene una settimana, giochi dieci minuti. Due-tre settimane, giochi mezz’ora. Cinque settimane, fai cinque partite di fila.”
Un messaggio chiarissimo: il problema non è più degli allenatori, né di Motta, né di Tudor, né di Spalletti. Il problema è di mentalità della rosa. La mentalità non si costruisce dal nulla. Balzarini lo dice senza mezzi termini: “Una mentalità vincente non la inventi dall’oggi al domani. Ti serve uno — almeno uno — che ce l’abbia già, che la porti dentro al gruppo.” Un leader vero, un trascinatore. Oggi, secondo lui, nella Juve ce ne sono forse tre: Yildiz, Vlahovixìc e Bremer. E basta. Troppo poco per rivedere la vera Juventus.
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