Fonseca a ruota libera: "Conte? Cagac… geniale. Spalletti, usa Yildiz alla Totti. Serie A senza qualità”

Fonseca a ruota libera: "Conte? Cagac… geniale. Spalletti, usa Yildiz alla Totti. Serie A senza qualità”TUTTOmercatoWEB.com
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di Massimo Reina
fonte Tuttosport
Daniel Fonseca, doppio ex e oggi procuratore, parla a TuttoSport: elogia Conte e Spalletti, e critica duramente la Serie A.

Daniel Fonseca non è uno che gira intorno alle cose: mai fatto da calciatore, ancora meno oggi, che lavora come procuratore girando mezzo mondo al seguito del suo assistito, Giorgian De Arrascaeta. Da Rio de Janeiro, dove ha appena festeggiato con lui una Copa Libertadores e un Brasileirão, l’ex attaccante di Napoli, Juventus e Roma ha concesso a TuttoSport una lunga intervista alla vigilia del big match del Maradona, dicui riportiamo qualche passaggio. 

«Appena sento parlare di Napoli e Juve, riaffiorano ricordi incredibili. Sono due squadre che mi hanno cambiato la vita. E in Italia ho avuto due allenatori che mi hanno segnato per sempre: Ranieri e Lippi».

Quando si parla di panchine, Fonseca è diretto come un diagonale dei suoi: «Conte? Un cagac…, uno che ti stressava su ogni dettaglio. Ma ogni sua parola era un pugno che ti svegliava. E Spalletti… beh, è uno che migliora i giocatori. E gli dico: metti Yildiz come Totti! Quel ragazzo può diventare devastante se gli dai libertà». Ma Fonseca, oggi più che mai osservatore globale, guarda alla Serie A con un disincanto amaro: «Avete di nuovo un problema serio. Gli allenatori sono più bravi dei giocatori, il che non è un complimento: significa che vi manca qualità. State scegliendo il fisico alla tecnica, e così rischiate un altro Mondiale mancato. Quando cambierete strada?».

E sul pronostico per Napoli–Juventus, la diplomazia non è di casa: «Napoli o Juve? Io tifo… il bel calcio. Ma per vincere, oggi, servono idee e coraggio. E in Italia ne vedo troppo poco». Fonseca punge, scuote, provoca. E forse, senza saperlo, tocca il punto più doloroso: la Serie A si è fatta vecchia prima del tempo, mentre i talenti veri – alla Totti, alla Yildiz – vengono ancora trattati come eccezioni. Non come la normalità che servirebbe per tornare grandi.