Pedullà: "Spalletti torna a Napoli: clima rovente, Juve in emergenza totale. Si decide l’80% della stagione"
Napoli–Juventus non sarà solo una partita: sarà un crocevia, un esame di maturità per due allenatori che ormai ragionano per diagonali, come giocatori di scacchi sotto pressione. A dirlo è il noto giornalista Alfredo Pedullà, secondo il quale si arriva alla vigilia col fiato corto e con una domanda che aleggia come un temporale sopra il Maradona: Spalletti tornerà al suo amato 4-4-2 (o varianti) nonostante l’emergenza?
Il tecnico, che la notte pensa alla difesa a quattro e la mattina ci si sveglia, potrebbe decidere di forzare i tempi, nonostante un reparto falcidiato: fuori De Bruyne, poi Anguissa, poi Gilmour, poi Lobotka. A conti fatti, in mezzo restano in due, con Elmas adattato per sopravvivenza e McTominay a fare da metronomo di fortuna. Vergara piace, ma gioca troppo poco. In pratica: Conte – per la situazione in mediana – è a “zero”.
E infatti il match si giocherà molto lì, in quel territorio di mezzo dove il Napoli dovrà correre come una squadra di maratoneti per non far emergere il buco strutturale. Dall’altra parte, una Juve che arriva al big match con più cerotti della borsa di un pronto soccorso: KO Gatti, KO Rugani, e Bremer ancora non disponibile. Così Spalletti deve anche reinventare la linea difensiva: Kalulu? Cambiaso più basso? Kelly centrale? Copmeiners arretrato? Tutto è sul tavolo, niente è certo.
Ma una cosa è chiara: ritrovato Bremer, la Juve volerà verso la difesa a quattro senza più tentennamenti. Fino ad allora, si galleggia. Davanti, invece, il Napoli sorride: Neres scintilla, Noalang cresce, e Eund corre come se avesse tre polmoni. E questo rende rischioso per la Juve accettare l’uno contro uno sulle fasce.
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