Longari: "La prima squadra della Juventus non ha più un’area scouting"

Nel suo editoriale su Sportitalia.com, Gianluigi Longari ha parlato della Juve e dello scouting: "Ciò che merita di essere sottolineato sono i cambiamenti radicali che Damien Comolli, l’Amministratore Delegato in pectore della Juventus, ha deciso di operare stravolgendo alcuni dei capisaldi dell’organizzazione sportiva bianconera. Anche quelli che avevano inequivocabilmente prodotto i risultati migliori sia sul breve che sul lungo periodo. La prima squadra della Juventus non ha più un’area scouting. Quell’attività di reclutamento che aveva portato a risultati di spessore al punto tale da rappresentare il fiore all’occhiello dell’aspetto sportivo degli ultimi anni, dall’insediamento dell’ex dirigente del Tolosa, ora non esiste più".
E ha continuato: "Nell’organigramma dei bianconeri, infatti, ad oggi non esiste la figura di un caposcout per la prima squadra, nè di fatto esistono osservatori che girino per i campi d’Europa e del Mondo con l’obiettivo di segnalare nuovi talenti ad essa dedicati. Provate a pensare ai nomi dei calciatori ed alle loro attuali valutazioni sul mercato, partendo da Yildiz che rappresenta di fatto l’architrave su cui i bianconeri hanno intenzione di costruire il loro futuro prossimo ed anteriore, passando per Huijsen che oggi è il centrale difensivo titolare del Real Madrid (...) Ecco, la scelta di Comolli è stata quella di smontare questa architettura, da un lato per privilegiare il suo modus operandi in stile Moneyball, e dall’altro per affidarsi a consulenze esterne ed influenti di agenzie di scouting che operano nel mercato italiano e non solo collaborando direttamente sia con club che con agenzie di procuratori. Un esempio concreto può essere identificato da uno dei punti di riferimento di Comolli, ovvero Riccardo Pecini".
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