Juve cercasi leader: bene i giovani, ma servono anche esperti

La Juve è una delle squadre più giovani della Serie A e questa è sicuramente una virtù. Nell'ultima stagione, però, spesso si dibatteva sulla fragilità mentale della truppa e in generale rispetto alla mancanza di elementi di esperienza, comunque di personalità. Quelli in grado di prendere per mano i compagni in campo, soprattutto nei momenti di difficoltà e quando, dopo una sconfitta, è necessario presentarsi davanti alle telecamere. Si chiamano leader. Per metà del cammino, c'è stato Danilo. Motta però utilizzava pochissimo il brasiliano, fino a farlo diventare una riserva, salvo le ultime gare in cui lo ha schierato per necessità e non per scelta tecnica. Un rapporto mai decollato tra l'ex allenatore e l'allora capitano, al punto che il difensore a gennaio è stato mandato via, non senza polemiche da parte dello stesso giocatore. In questa sessione di mercato dunque bisogna valutare bene gli acquisti. L'unico giocatore in rosa in grado di trascinare i compagni è Bremer, ma l'infortunio al ginocchio lo ha tenuto fuori per tutto l'anno. Fermo restando la funzionalità tecnico/tattica rispetto all'idea di calcio di Tudor, in fase di acquisto vanno dunque fatte anche valutazioni di carattere morale, relative alla personalità e al comportamento del giocatore.
Bisogna tornare ai vecchi tempi. Indossare la maglia della Juve deve essere un privilegio, sopportarne il peso una missione. Chi non è in grado, meglio si faccia da parte. Vedi Vlahovic. Il serbo doveva essere il futuro simbolo bianconero, invece la sua esperienza a Torino si sta chiudendo in modo mesto. Il discorso economico è il nodo, ma pesa ancora di più se il rendimento non è all'altezza, complice soprattutto una tenuta mentale non sufficiente che inevitabilmente condiziona le prestazioni. Quindi bene all'arrivo dei giovani, ma qualche giocatore navigato serve. Per esempio, il boss dei procuratori Mendes ha proposto il trentunenne Semedo. Gli ultimi cinque anni il portoghese di origini capoverdiane, ha vestito la maglia del Wolverhampton, ma nel predente triennio aveva militato con il Barcellona, compagno di squadra di Messi, due campionati vinti, come con il Benfica prima di trasferirsi in Catalogna. Con la sua Nazionale due Nations League conquistate. In questo caso insieme a Cristiano Ronaldo. Nei giorni scorsi alla Juve è stato accostato il nome di Vasquez, 34 anni, libero dopo un decennio di trionfi con il Real Madrid. Non parliamo di fuoriclasse assoluti, ma di elementi che possono aiutare a livello di spogliatoio e abituati a competere a certi livelli, quindi con la mentalità vincente. La stessa che deve recuperare la Juve dopo anni di latitanza.
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