Non sarà il pareggio con l'Empoli a spegnere i sogni bianconeri

Non sarà il pareggio con l'Empoli a spegnere i sogni bianconeri
lunedì 29 gennaio 2024, 12:48Editoriale
di Antonio Paolino
Mentre la Juve spreca con l'Empoli, l'Inter supera la Fiorentina e sii riprende la testa della classifica pur con una partita in meno

La Juve non brilla di suo, i tifosi si erano abituati troppo bene nell'ultimo periodo, ma non per questo spegne le speranze di potersi far perdonare magari già domenica prossima. Lo scontro diretto, anzi solo Inter-Juventus, non dirà tutto ma molto. L'idea di Allegri era di arrivarci in piena autostima e col corto muso del punto in più in classifica. La frenata casalinga con l'Empoli ha invece sgonfiato l'entusiasmo e fatto riemergere qualche piccolo limite caratteriale. I giochi restano comunque aperti e la sfida di San Siro ci farà capire quanto la Juve ci andrà per vincere o anche solo per mantenere le medesime distanze di sicurezza, davanti e dietro. Una partita per volta, dice sempre Allegri, ma domenica se ne giocheranno diverse, una dentro l'altra. La prima, per provare a riscattare subito il passo falso con i toscani. La seconda, per cercare di spaventare seriamente la squadra di Inzaghi, che dopo la Supercoppa e con due assenze importanti ha sbancato Firenze. E l'ultima, per riassaporare eventualmente il sorpasso, da difendere almeno fino al recupero di fine febbraio con l'Atalanta. Non proviamo invece ad immaginare il contraccolpo che scaturirebbe l'allungo con un +4 sui bianconeri. 

Empoli – Per capire cosa sia successo con l'Empoli, bisogna tornare non tanto all'espulsione di Milik e nemmeno alla panchina (dimostrativa o punitiva) di Yldiz. Bisognerebbe invece concentrarsi sulla motivazioni che hanno portato la Juventus ad essere frenetica e impalpabile, quasi nevrotica, in avvio di partita. La risposta potrebbe poi aiutare a spiegare il tentativo di Milik di aumentare – incautamente – i giri del motore già lento della squadra. L'espulsione ha tolto ulteriore vitalità e alleggerito il compito degli avversari. Di sicuro hanno influito le pesanti assenze di Danilo, Rabiot e Chiesa e un po' anche la presunzione di poter rinunciare alle sterzate di Yldiz. 

Espulsioni e mercato - C'è un dato, anche più di uno, che potrebero aggiungere riflessioni curiose: con il cartellino rosso di Milik – sacrosanto quanto evitabile – sono sette le espulsioni rimediate dalla Juventus a partire dallo scorso campionato. Più “cattivi” in Serie A, nello stesso periodo, solo Verona e Sassuolo, rispettivamente con otto e nove cartellini. Se poi andassimo ad approfondire anche le situazioni critiche nelle quali il Var si è lavato le mani di fronte ad una decisione almeno dubbia del direttore di gara, si potrà tranquillamente notare che spesso c'è stata di mezzo la Juve. Vedasi Genoa e Sassuolo. Nessun vittimismo, per qualcuno la semplice constatazione di un forte conflitto di poteri all'interno della classe arbitrale, per altri la linea “punitiva” intrapresa già da un po' coi bianconeri. Da oggi intanto Kean diventerà un giocatore dell'Atletico Madrid. Prestito secco per sei mesi e poi si deciderà. Intanto la Juve opziona per giugno anche Felipe Anderson della Lazio. Nessuna sorpresa in questo mercato: si va avanti con chi c'è. Il rischio è stato valutato, ma la classifica è migliore di quella ipotizzata ad inizio campionato. Adesso paraocchi e ritorno al corto muso. E complimenti al “vero” Sinner. Lui sì, giovane e vincente per davvero.