Juventus pronta al debutto nel Mondiale per Club americano

La Juventus è negli Stati Uniti e si appresta all’esordio nella competizione voluta fortemente dalla Fifa. Il primo Mondiale per Club che si terrà interamente in terra americana, è pronto per salutare il debutto della squadra di Tudor nelle prossime ore. I bianconeri scenderanno in campo nella notte tra mercoledì 18 giugno e giovedì 19 alle ore 3.00 italiane, insomma per tutti i tifosi zebrati sarà una lunga notte insonne per poter seguire i propri beniamini. La Juve sta preparando la sua prima partita iridata che si terrà all’Audi Field di Washington: squadra al completo, radunata in un centro sportivo a White Sulphur Springs, in West Virginia. Allenamenti, acclimatamento e smaltimento del fuso orario (6 ore) per presentarsi al meglio alla prima sfida contro l'Al Ain, compagine degli Emirati Arabi e club più titolato nella propria terra, una sorta di Juve d’Arabia, allenata dal coach serbo Vladimir Ivic. E proprio sui terreni di gioco americani, Mister Igor Tudor, fresco di conferma con un contratto sino al 2027, sta preparando i ragazzi della Vecchia Signora alla competizione mondiale. Tudor ha parlato di ambiente sereno, carico e voglioso di ben figurare in questa neonata competizione, atmosfera che fa il paio con le parole di presentazione di Damien Comolli, nuovo direttore generale bianconero, che senza tanti giri di vocaboli, pochi giorni orsono in conferenza stampa disse testualmente: “Noi dobbiamo andare al Mondiale per Club per fare tutto il possibile per vincere”.
Narrando anche della sua ossessione di vincere come vera e propria mission, associata a quella del team intero, un messaggio diretto e cristallino per tutti coloro che fanno parte del club, a partire da allenatore e giocatori. Insomma, l’aria è cambiata rispetto ad un anno fa, e per fortuna viene da dire; in primis Madama dovrà mostrare quello spirito e quel Dna che hanno sempre contraddistinto le casacche bianconere che mirano ad un obiettivo primario: ottenere conquiste e vittorie sul campo. E il diktat del nuovo dg Comolli sembra proprio aver sortito l’effetto voluto, dopo nefaste prestazioni e altrettanto sconcertanti dichiarazioni rilasciate dal predecessore di Tudor in panchina. Recuperato il vero nocciolo di juventinità diffusa e traboccante in seno allo spogliatoio, e non solo, Mister Tudor dovrà sapientemente plasmare una squadra capace di competere, subito, in questa lunga estate torrida. Altro motivo di curiosità, scoprire quale sarà la forma fisica di tutti gli uomini a sua disposizione, visto che questo mondiale rappresenta un unicum ad oggi, e una vera novità mai sperimentata prima a livello internazionale. Quindi, osservando le movenze sul campo e i gesti tecnici dei principali interpreti, capiremo un po’ alla volta quale sarà il lavoro atletico, con i rispettivi carichi, svolto dallo staff per mantenere vigili, tonici, reattivi e pronti tutti i giocatori facenti parte del gruppo. Negli States si è rivisto, finalmente in campo, il fuoriclasse della difesa Gleison Bremer, ai box dallo scorso 2 ottobre, causa il legamento crociato saltato in quel di Lipsia. Il difensore verdeoro ha svolto esercizi di riscaldamento con il gruppo, ma non compirà nessun passo azzardato: il suo rientro è previsto solamente per l'inizio della prossima stagione. Tudor ha a disposizione tutto il gruppo-squadra che ha conosciuto bene nelle 9 gare finali della stagione, con la conferma dei prestiti prolungati di Kolo Muani e Conceicao, il rientro di due pedine come Kostic e Rugani, e il redivivo Milik che ad un anno dall’infortunio è tornato in lista, più una pletora di ragazzi della Next Gen, pronti a mettersi in mostra se gli verrà fornita l’occasione giusta.
Il tecnico croato, la cui conferma è stata voluta massicciamente dai suoi ragazzi, sa benissimo dell’importanza della prima gara, e per il debutto nella competizione pensa di schierare l’assetto più solido possibile da opporre all’Al Ain, formazione che potrebbe creare più di qualche grattacapo nella corsa alla qualificazione alla seconda fase, con il Manchester City di Guardiola favorito per il passaggio del turno. Tudor sa molto bene che sarà fondamentale partire con il piede giusto, ed è per questo che il Mister pensa di mettere in campo la miglior formazione possibile. Quasi sicuramente virerà su uno schieramento consolidato come il 3421, che pare ormai divenuto una sorta di marchio di fabbrica del tecnico di Spalato, con i tre difensori ben saldi dietro, un centrocampo a due supportato dagli esterni a tutta fascia e là davanti Kolo Muani, innescato da due fantasisti capaci di inventare, aprire spazi e concludere a rete. Il Tudor pensiero, quindi, prevede di mettere in campo i giocatori più rodati che sono diventati una sorta di sicurezza nella corsa alla qualificazione Champions acciuffata a Venezia, facile prevedere che sul terreno di gioco osserveremo disimpegnarsi Yildiz, Cambiaso, Gatti, Kalulu, Kolo Muani, ovviamente Di Gregorio in porta, Thuram in mezzo al campo e magari quel Conceicao, uomo capace di scardinare le difese avversarie con i suoi dribbling fulminanti e spiazzanti per i diretti marcatori. Ancora poche ore poi scopriremo la Juve d’America, quella che, secondo i dettami di Comolli, deve avere l’ossessione di far bene e di vincere. L’auspicio che tutti promuovono è che l’esordio nel Mondiale per Club possa coincidere con una bella prestazione brillante e soprattutto vincente. Ancora un pochino di attesa poi scatterà il mondiale per Tudor e i suoi ragazzi, parola d’ordine vincere e possibilmente convincere, per fare al meglio nella competizione iridata, rinsaldando ed elevando quello spirito Juventus che sarà imprescindibile nella prossima stagione.

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