A tre passi dall’obiettivo vitale della Champions

Una partita, 90 minuti alla fine del campionato. Come previsto servirà l’ultimo atto per dirimere la situazione legata al quarto posto in classifica, che da diritto al tanto agognato posto nella Champions del prossimo anno. La Juventus ha fatto il suo, nonostante l’emergenza di assenti per stop fisici e squalifiche, battendo l’Udinese con due reti significative, entrambe con assist del Yildiz ritrovato dopo il fermo obbligato di due giornate. Una Juve che doveva vincere a tutti i costi e lo ha fatto, disputando anche una buona gara, senza correre mai un rischio in fase difensiva e mettendo buona qualità in fase di costruzione e finalizzazione, sprigionando i gol basilari e imprescindibili di Nico Gonzalez e probabilmente l’ultimo, della sua carriera bianconera allo Stadium, di Dusan Vlahovic. Un risultato all’inglese, rotondo, e soprattutto senza troppi patemi, che rimanda tutto alla disfida di Venezia, quando domenica prossima Madama si giocherà l’obiettivo in riva alla laguna. Una Vecchia Signora che ha l’obbligo totale di vincere contro la disperata compagine di Di Francesco che, anche raccogliendo un successo, non sarebbe certa della permanenza in serie A visti i risultati ottenuti dai competitor, ma lo stesso dicasi per i bianconeri che negli ultimi 90 minuti del torneo si giocano l'intera stagione e non possono avere altro esito al di fuori della vittoria, con la Roma sotto solo di un punto e la Lazio distanziata di due. Un successo obbligatorio quello dei ragazzi di Tudor, un'annata che passa per lo stadio Penzo; facile prevedere un catino infuocato e ribollente di tifo e tensioni, che cercherà di spingere i locali all’impresa. La Juve arriva bene all’ultimo atto, con il futuro calcistico nelle proprie mani, con una vittoria sarà Champions aritmeticamente, ma le insidie sono tante, inutile nasconderlo, soprattutto quando si deve portare un successo a casa a tutti i costi contro un avversario che ha ancora in testa l’obiettivo della sopravvivenza.
La prudenza è d’obbligo quando si giocano sfide di questo tipo, e Madama non potrà essere altezzosa, arrogante o ancor peggio serena, l’errore da evitare aprioristicamente è quello di pensare di essere già in Champions: guai anche solo lontanamente a pensarlo. La Juve dovrà conquistarsi sul prato verde il diritto ad accedere all’Europa più ricca e prestigiosa, senza cali di tensioni o superficialità, il campionato ha dimostrato che i veneti sul proprio terreno di gioco sanno farsi valere, mettendo alla frusta ogni tipologia di avversario. La trasferta di Venezia sarà un vero e proprio scontro all’arma bianca, senza esclusione di colpi e nervosismi, e starà ai ragazzi bianconeri portare il match su binari vincenti, sfoderando la tecnica superiore, il carattere, e la fame adatta per raggiungere l’obiettivo. Senza falsa retorica, il rettangolo di gioco di Venezia è uno dei più difficili del campionato, con parecchie big che hanno faticato tantissimo, vedasi il Napoli fermato sul pareggio e la Roma che l’ha spuntata solamente su rigore: il rendimento casalingo dei lagunari non è stato sicuramente eccezionale ma il pareggio dell’andata allo Stadium ha, per l’ennesima volta, dimostrato che non si può e non si deve prendere sottogamba niente e nessuno. Poi se si vuole arrotolare il nastro a ritroso, ben sappiamo come i tantissimi, troppi e sciagurati pareggi dell’era Motta, portano oggi la Juve a doversi giocare tutto all’ultimo respiro: sarebbe bastato anche solo vincere contro il Venezia all’andata e staremmo parlando di tutt’altra situazione. Ma lo stato delle cose è quello che conosciamo, e recriminare sulle tristezze di buona parte della stagione non serve a nulla, anzi i primi miseri otto mesi con la passata gestione tecnica, devono fungere da stimolo e rivincita totale per coronare un obiettivo fondamentale e indispensabile.
Da raggiungere con maturità, fame e spirito. Proprio quello spirito che Igor Tudor, dopo la vittoria contro l’Udinese, ha posto in cima alle situazioni che incarnano una squadra che come tale deve agire: lo spirito Juventus è la base, poi viene tutto il resto. E a Venezia servirà tantissimo, il celebrato e rinomato “tutto il resto”, la Juve non può pensare di uscire da quel campo con un risultato comodo, servirà battagliare, lottare su ogni pallone, e sarà importante la cura dei singoli e minimi dettagli, che troppe volte è mancata in questa annata difficilissima per le maglie bianconere, quelle nuove inaugurate nella scorsa partita, tutte ornate da tanti inserti rosa e finalmente con uno sponsor stampato. Maglie che dovranno sovrastare e dominare un Venezia che ha ottenuto 20 dei suoi 29 punti nel proprio stadio con uno score di 5 vittorie, 5 pareggi e 8 sconfitte: un rendimento non certo eccezionale ma che merita attenzione e rispetto da parte di Locatelli e compagni. La volata Champions passa dalla laguna e la Juve non può assolutamente sbagliare questo match point al fotofinish, rientreranno Thuram e Savona, Mister Tudor potrebbe avere qualche freccia in più al proprio arco per computare la formazione iniziale, poi tutto dipenderà dalla Juventus, chiamata a scaricare sul prato determinazione, voglia di osare, audacia, sacrificio e capacità di mettere sotto l’avversario, creando occasioni da gol da spingere in fondo alla rete: solo così Madama può pensare di staccare il desiderato, bramato, ricchissimo e fondamentale pass per la Champions. Tutto in 90 minuti: una sfida da vincere che pesa enormemente e vale per il presente e per l’imminente futuro a tinte bianconere.

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