Il Modulo, l'Atteggiamento, il Var e Lo Sporting di Lisbona

Il Modulo, l'Atteggiamento, il Var e Lo Sporting di LisbonaTUTTOmercatoWEB.com
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martedì 11 aprile 2023, 18:00La Frecciata
di Franco Leonetti

Una caduta molto fastidiosa quella patita contro la Lazio nel sabato di Pasqua. Per almeno tre motivi: scontro diretto, un’ingiustizia palese e intollerabile perpetrata dal Var, una Juve, timida, timorosa che regala il primo tempo agli avversari; diretta reminiscenza di un inizio stagione disastroso. Tre elementi che assemblati hanno portato ad una sconfitta difficile da metabolizzare e digerire, ma che ha lanciato alcuni segnali da cogliere prontamente.

Modulo  Questa Juve era stata pensata in estate per giocare con un 433 o al massimo con un 4231. Nel primo caso gli esterni avrebbero dovuto rifornire la punta centrale, nel secondo Di Maria, alle spalle dell’unica punta, avrebbe dovuto fungere da suggeritore con licenza di concludere. Purtroppo questi due moduli non li abbiamo mai visti per un unico motivo: la non disponibilità di interpreti fuori sempre, o quasi, per infortuni e recuperi. Il pensiero, ovviamente, va in modo strategico ricondotto a Chiesa, rientrato a novembre, ma che non c’è quasi mai stato, men che meno dal primo minuto, e ovviamente a Pogba, pedina portata a Torino per solidificare e dare lustro ad un centrocampo che, nelle passate stagioni, ha faticato moltissimo. Mettiamoci poi l’intermittenza di rendimento di Di Maria, offuscato da guai fisici, e il puzzle risulta completo. La gara con la Lazio, però, ha certificato ulteriormente un concetto, il 352 rende la Juve una compagine poco propositiva soprattutto con avversari di pari livello, una prima frazione di gioco dove si può salvare solo il gol del pareggio; in tal senso le parole di Rabiot sono state durissime e reali circa il non gioco e la poca verve della Vecchia Signora. Insomma, anche non con tutti i giocatori allo zenith della forma, il cambio di modulo (433) nel secondo tempo dell’Olimpico, o almeno nell’ultima mezz’ora, ha dimostrato che la Juventus ha necessità di invadere la metà campo avversaria per offendere, senza abbassarsi troppo e rimanendo con atteggiamenti passivi e piatti che diventano nocivi. Mister Allegri a tutto ciò deve porre rimedio, agendo ed elaborando un piano alternativo.

Var   Il mezzo tecnologico è stato introdotto per fare chiarezza. Si diceva, all’epoca, che avrebbe dovuto dirimere tutti i casi dubbi, apportando certezze e maggiori sicurezze sulle sviste arbitrali e sugli episodi controversi. Ciò che è andato in scena all’Olimpico sul primo gol laziale, è qualcosa che non può essere sopportato, il fallo è netto su Alex Sandro e il regolamento dice, senza ombra di smentita, che: se il calciatore trattiene, spinge o salta addosso ad un avversario, commette un fallo. A maggior ragione tutto ciò è parso evidente con la verifica delle telecamere e del mezzo Var: ecco perché è ancor più insopportabile e inaccettabile una decisione del genere. Un Var usato così, cui prodest? Un Var che lascia strascichi infiniti di lamentele, anche per altri episodi avvenuti nella gara di sabato, da parte di entrambe le formazioni, non dirime un bel niente, anzi alimenta polemiche e pericolosissime derive.

Sporting Lisbona   La Juve giovedì si gioca un bel pezzo della sua  seconda campagna europea, visto che la Champions è stata sciupata nel girone, contro una squadra ostica, tignosa che sa rendere la vita difficile agli avversari: l’Arsenal, compagine favorita per la conquista dell’Europa League, ne sa qualcosa. I portoghesi vanno affrontati osando di più, sia in termini di atteggiamento, sia in termini di modulo: una Juventus arroccata dietro, pronta a ripartire velocemente potrebbe non bastare. Madama solitamente non domina la gara, ma provare a farlo, almeno per parecchi tratti del match, sarà fondamentale per potersi giocare le proprie carte al meglio; aggressività, coraggio di attaccare e l’essere propositivi in zona gol, sono fattori che fanno la differenza, a patto di ritrovare anche le reti con gli attaccanti, che in questo momento latitano in fase realizzativa. E chiaramente tenendo botta, rimanendo corti e “armati”, tra centrocampo e linea difensiva. Equilibri tra i reparti e osare di più sono due concetti basilari per affrontare al meglio i portoghesi, ancor di più rispetto agli uomini che Allegri deciderà di schierare dal primo minuto. L’atteggiamento determina, e sposta l’ago della bilancia, sempre, Europa in primis.