Cosa dice l’amichevole della Juventus 2025-2026

Cosa dice l’amichevole della Juventus 2025-2026
Ieri alle 19:55Mister Nicolino
di Mirko Nicolino
Calcio d'agosto, con gambe pesanti e temperature alte (anche per gli avversari): qualche cosa però l'abbiamo vista e lo diciamo

È stata la primissima sgambata per la Juventus 2025-2026 dopo circa 8-9 giorni di lavoro intenso. Non ha nemmeno tanto senso parlare di nuova Juve, poiché il tecnico è lo stesso e sono cambiati solamente due calciatori. Le difficoltà per entrambe le squadre sono aumentate anche per via delle condizioni di caldo, che hanno inevitabilmente influito su gambe e fiato di tutti gli effettivi in campo. Insomma, la premessa è doverosa: è calcio d’agosto e per quello che è va considerato, anche se qualche parolina la possiamo spendere.

Complimenti in primis alla Reggiana di mister Dionigi, formazione che non ha affatto sfigurato e che ha denotato una buona organizzazione. Quanto alla squadra di Igor Tudor, c’era tanta curiosità per vedere più che altro i nuovi, ovvero Jonathan David e Joao Mario. Il primo, evidentemente appesantito dai carichi di lavoro, si è speso molto per la squadra e si è fatto vedere anche in zona gol, pur non riuscendo a trovare la via della rete. Il secondo, invece, si è proposto confermandosi un esterno più propenso a offendere che a difendere.

C’era tanta curiosità anche di rivedere all’opera Gleison Bremer dopo 304 giorni dall’infortunio ai legamenti ed è stato onestamente bello e anche un po’ emozionante, viste le qualità umane oltre che tecniche del ragazzo. Ovviamente arrugginito, ma si sapeva e si sa che per riaverlo al meglio bisognerà attendere ancora settimane, forse mesi.

Per il resto, qualche sprazzo di Vlahovic, tornato al gol e detentore anche di una traversa, e belle giocate soprattutto da Conceicao, l’unico in grado di creare la superiorità numerica assieme a Kenan Yildiz. Fisicamente più asciutto, ma sempre trotterellante Koopmeiners, da cui ci si attende il riscatto dopo una stagione deludente, mentre in generale la fase difensiva ha denotato dei problemi endemici da troppi mesi. La difesa alta paga dazio quando gli avversari giocano col dentro fuori e poi cercano l’imbucata filtrante, così come Di Gregorio nulla può quando la propria difesa deve schierarsi su cross e traversoni sul lato cieco. Un limite strutturale che si può colmare in primis con il mercato o con un lavoro diverso che coinvolga ovviamente tutta la squadra e non solo il pacchetto arretrato.

Difficilmente in quel settore la dirigenza interverrà, visto che ci sono giocatori in esubero al momento, con ben 8 centrali per 3 posti da titolare e altrettante riserve. Non ci sono oggi in generale motivi per pensare a una rivoluzione della rosa, bensì al massimo un paio di innesti dopo che arriveranno 6-7 cessioni. Tudor dovrà sostanzialmente fare meglio con quello che ha, magari andando oltre il suo credo e testando altri modelli e moduli di gioco, anche se al momento questa ipotesi non sembra essere presa in considerazione.