La solita altalena: bene i tre punti, Yildiz e...
La Juventus si conferma squadra in balìa degli eventi, ma almeno stavolta vince. Il primo tempo è quasi da film horror con tantissimi errori tecnici e nelle scelte. Le statistiche del resto sono impietose: il 21% di passaggi dei bianconeri sono finiti nei piedi degli calciatori del Bodo/Glimt, praticamente 1 su 5. Se a questo si aggiunge la solita fragilità difensiva, il quadro della prima frazione di gioco è giustamente completato dal gol dei norvegesi.
Spalletti dà minutaggio ad Adzic e Miretti: il primo è una sciagura, il secondo si accende a inizio ripresa, quando va anche in gol, seppur annullato per fuorigioco, ma poi serve a McKennie l’assist per l’1-2 dopo il pari di Openda. Giusta la sostituzione del 21 poco dopo: è ammonito e serve la fisicità di Thuram. Il paradosso della Signora è che però, nonostante l’ingresso di Yildiz e la grande mole di gioco e occasioni create soprattutto per merito del turco, la gara rimane aperta fino al triplice fischio finale.
Un’altalena non da grande squadra, poiché non si possono concedere certe ripartenze in trasferta e in situazione di vantaggio, semmai crearne. Perché a forza di concedere ripartenze, prima o poi qualche cappellata la fai. E puntualmente è successo a Cabal, che è entrato malissimo, esattamente come a Firenze. Per fortuna, la classe del 10 e il fiuto del gol di David hanno salvato i bianconeri dall’ennesimo pari beffa. Si salvano dunque i tre punti e la reazione, per quel che riguarda la strategia e l’atteggiamento, c’è molto ancora da lavorare. Serve un filotto di successi e senza un cambio di rotta questa squadra non è in grado di farlo.
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