Nulla di nuovo sotto il sole

Nulla di nuovo sotto il sole
Oggi alle 05:12Mister Nicolino
di Mirko Nicolino
Solo due vittorie per la Juventus in oltre due mesi, terzo pareggio consecutivo da quando c'è Spalletti, i giocatori commettono sempre gli stessi errori

L’effetto generato nella Juventus dal cambio di allenatore, sempre che ci sia stato, è già evaporato. Contro la Fiorentina, come ammesso anche da Luciano Spalletti al termine della gara, i bianconeri hanno commesso ancora una volta gli stessi errori. Avvio sotto tono, con tanto possesso orizzontale e sterile, grande rischio sulla conclusione di Kean stampata sulla traversa e poi il gol del vantaggio. Prima, onestamente, c’è stato un rigore assegnato alla Vecchia Signora e poi sottratto con il VAR (che da protocollo non poteva intervenire), ma i rigori vanno trasformati e lo stesso tecnico della Juve non se la sente di cercare alibi nell’arbitraggio se la sua squadra “non alza il livello”.

Sì, perché dopo la rete di Kostic dello 0-1, l’approccio al secondo tempo della Juventus è stato quello tipico della squadra già allenata da Motta e Tudor, con un’incredibile paura di vincere. Così la viola ha preso coraggio, ha trovato il pareggio e addirittura anche il raddoppio, se non fosse stato per un ottimo Di Gregorio. Marcature e coperture completamente saltate dopo l’intervallo, con ogni folata della squadra di Vanoli che sembrava potersi tramutare in qualcosa di pericoloso.

Con il solo Vlahovic davanti, il 3-4-2-1 di Spalletti è parso ancora una volta troppo poco efficace per supportare la punta e diventare pericolosi davanti, anche se il serbo si è letteralmente divorato un gol a tu per tu con De Gea nella prima frazione di gioco. Solo l’ingresso di Conceicao ha creato un po’ di scompiglio nella retroguardia del fanalino di coda, con il portoghese che grazie alle sue iniziative personali ha cercato di creare la superiorità numerica negli ultimi 20 metri. Tardivi gli ingressi di David e Openda, che non hanno oggettivamente avuto il tempo di incidere, al di là dei loro recenti demeriti.

Insomma, al 22 novembre, la Juventus è questa cosa qui: una squadra che non ha un gioco e non ha un equilibrio. E che a meno di stravolgimenti sul mercato, che non sono all’orizzonte nella sessione di gennaio, sarà sull’altalena e in balìa delle partite per tutta la stagione. Una squadra che fa maledettamente fatica ad andare in gol, infatti, non può subirne almeno uno in ogni match. Ma soprattutto non può essere umorale e commettere un’infinità di errori tecnici in momenti topici della gara e a maggior ragione nei pressi della propria area di rigore.

Per Spalletti, che di allenamenti ne ha diretti molto pochi, vale lo stesso discorso fatto per Tudor, Motta e anche l’ultimo Allegri: da certi giocatori sembra difficile poter tirare fuori di più e se in 7 mesi si sono avvicendati tre allenatori alla Continassa, con risultati sostanzialmente identici (nelle ultime 9 settimane, più di 2 mesi, solo 2 vittorie), qualcosa vorrà pur dire…