Inferiori e presuntuosi

Inferiori e presuntuosi
Ieri alle 23:52Mister Nicolino
di Mirko Nicolino
Tudor ha deciso di azzardare, ma in campo i giocatori sono andati ben oltre le peggiori aspettative: la ricostruzione oggi è lontana

Finisce con una netta sconfitta per 5-2 la fase a gironi del Mondiale per Club della Juventus, che agli ottavi si troverà di fronte con ogni probabilità il Real Madrid. Che tra Juve e Manchester City ci fosse un divario tecnico era già noto; che Igor Tudor e i ragazzi facciano bene a non temere nessuno e a parlare di vittoria del torneo ci sta anche. Poi, però, in campo bisogna darsi da fare e non essere presuntuosi.

Non è una questione di idee e di schemi: se di fronte hai giocatori che presi uno per uno sono superiori praticamente a quasi tutti i tuoi, non te la puoi giocare uomo contro uomo così. Eppure il tecnico croato si era detto disposto ad “adattarsi” quando è tornato alla Continassa. Detto questo, le sue responsabilità sono sempre e nettamente inferiori a quelle dei giocatori.

Il primo gol ce l’ha inevitabilmente sulla coscienza Alberto Costa, che dopo due buone gare contro avversari modesti, non ci ha letteralmente capito nulla al cospetto di Doku e compagnia. Il secondo è un’autorete clamorosa di Kalulu, e poi ancora nella ripresa l’errore da scuola calcio di Koopmeiners che scappando verso la propria porta dà le spalle al pallone… Nel finale ci ha pensato un super Di Gregorio ad evitare un passivo peggiore, ma onestamente la gara è stata preparata male e interpretata peggio.

L’unico a vincere qualche duello uomo vs uomo è stato Savona, mentre Kelly parso nettamente non all’altezza per gare di questo livello. Non si contano nemmeno i palloni regalati in uscita dagli uomini di Tudor: ad ogni recupero, la squadra non riusciva ad avviare una transizione poiché la palla veniva sistematicamente restituita agli inglesi. Da Locatelli a McKennie, passando per Gonzalez e Kostic: assieme hanno commesso un insieme di errori tecnici che le squadre forti non collezionano nemmeno in un intero campionato. Vlahovic, al solito, croce e delizia con un paio di gol mangiati e uno molto bello messo a segno.

C’è da salvare ben poco insomma, anche se chi scrive vi aveva messo in guardia dai segnali derivanti dalle precedenti gare: questa squadra ha poca tecnica e poca personalità, quando gli avversari si avvicinano all’area di Di Gregorio scatta il panico e quando il livello della gara si alza, il pallone tra i piedi scotta. Un grande in bocca al lupo a Damien Comolli e a tutto lo staff.