Nessun segno di vita

Nessun segno di vita
Ieri alle 23:54Mister Nicolino
di Mirko Nicolino
Nessuna svolta tecnico-tattica, giocatori (soprattutto i nuovi) che continuano a peggiorare: le prospettive di questa Juve oggi non sono incoraggianti

Quindi pareggio consecutivo, il terzo in campionato, ma sicuramente è il Milan ad essere andato più vicino al successo. Rigore sbagliato e almeno tre occasioni clamorose, due con Gimenez e una con Leao. Non è stata una bellissima gara, in cui hanno prevalso le attenzioni difensive, anche se qualcosina la squadra di Allegri l’ha concessa (occasionissime per Gatti e David). La Juventus di Tudor rimane imbattuta, ma è dietro in classifica a squadre che di partite ne hanno perse.

Una magra consolazione essere a soli 3 punti dalla vetta, perché continuando a pareggiare, anche se quelli davanti qualcuna la dovessero perdere, sicuramente aumenteranno il divario. Lo abbiamo già visto lo scorso anno e il film di questa stagione sembra avere un canovaccio molto simile. La Juventus crea poche situazioni per cercare di vincere le partite, nonostante abbia a disposizione un parco attaccanti di primissimo livello, che forse a Torino non si vedeva da un bel po’ di anni.

Parliamo di giocatori che al loro arrivo sono stati accolti come i salvatori della patria e che invece hanno impiegato poche partite per essere letteralmente irriconoscibili rispetto alle loro precedenti esperienze. David è irriconoscibile, Openda non ne fa una giusta, ma a peggiorare sono anche quelli sui quali fin qui hanno mantenuto la Juve con le loro giocate, come Kenan Yildiz, letteralmente sfiancato e privo di idee. Se il turco o Conceicao (spesso costretto a giocare in mediana per prendere qualche pallone) non si inventano qualcosa, la squadra di Tudor non crea sostanzialmente nulla.

Il nodo è a centrocampo, reparto in cui stavolta non si possono addossare colpe a Koopmeiners. Al termine della gara il tecnico croato ha rinviato ancora una volta ogni discorso relativo alle due punte, affermando che debba trovare un incastro che vada incontro ai giocatori a disposizione e alle sue idee. Insomma, ad oggi la crescita è zero e la prospettiva del collettivo, ovvero giocatori più allenatore, non lascia presagire una svolta clamorosa a livello di proposta di gioco e risultati. Ora la sosta per le nazionali, poi si tornerà a vivere alla giornata, ma i fischi dello Stadium al 90' dicono chiaramente che l'ambiente intorno ne ha già abbastanza.