La solita Juve orizzontale
Altri due punti persi per la Juventus in questa stagione. All’Allianz Stadium, la squadra oggi allenata da Luciano Spalletti ha lasciato per strada un bottino pieno esattamente come avveniva con i suoi predecessori. Tanto possesso palla orizzontale, avversario chiuso nella propria metà campo e incapacità di fare male e portarsi in vantaggio. Qual è la costante? Ve lo dico io, i giocatori. Si parla sempre troppo poco dei calciatori e troppo degli allenatori. Ve lo ripeterò alla noia.
Esattamente come con Motta e Tudor, la Juve si è confermata incapace di scardinare un avversario molto basso e attento a livello difensivo. Mister Spalletti ha fotografato alla perfezione la situazione al termine della gara: bisogna giocare più veloce e in verticale, senza tornare in continuazione indietro. Per farlo servono giocatori tecnici e di un livello alto. Questa squadra ce li ha?
Nonostante una buona fase difensiva, che ha barcollato ad inizio ripresa con un miracolo di Michele Di Gregorio, la Juve non è riuscita ancora una volta a pungere davanti, né con Vlahovic (che dopo tre gare buone è tornato sui livelli pre-cambio allenatore) né con David e Openda, che continuano a fare una fatica incredibile a inserirsi in questo contesto. L’unico a dare l’impressione di poter creare qualcosa di pericoloso tra i subentrati è stato Zhegrova. Mentre con Gatti al posto di Rugani la difesa ha ballato, anche sulle palle alte, che dovrebbe essere uno dei punti di forza del difensore ex Frosinone.
Un film già visto, senza dilungarsi troppo, con una Juventus assai volenterosa, ma a commettere una serie infinita di errori tecnici, soprattutto con capitan Locatelli, tanto prezioso in fase di interdizione quanto impreciso e snervante in impostazione. Nella ripresa, poi, è mancato quello step di cattiveria che deve avere la grande squadra che non ci sta a pareggiare a reti bianche tra le mura amiche contro una formazione sulla carta nettamente inferiore.
Spalletti ha capito benissimo quali sono i limiti di questa rosa, ma non potendo intervenire sul mercato non è che abbia chissà quali soluzioni. Se anche un tecnico navigato come lui non si fida dei nuovi acquisti, vuol dire che la situazione è seria. Dal cambio di allenatore, dunque, la Vecchia Signora è imbattuta, ma dopo due vittorie di fila sono arrivati altrettanti pareggi che lasciano pensare come il cambio di guida tecnica abbia già esaurito l’effetto sorpresa. Ora c’è da costruire e vincere con Sporting CP e Toro avrebbe dato un segnale importante a campionato e Champions League. Non è successo e sostanzialmente si è al punto di partenza. Un grande in bocca al lupo al mister.
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