Balzarini a RBN: "Psicologicamente il Mondiale per club ha influito in maniera diversa su Juve e Inter"

Nel corso di "Cose di Calcio" su Radio Bianconera, Gianni Balzarini ha parlato dell'avvicinamento di Juventus ed Inter alla sfida dello Stadium: "Dal punto di vista morale, mentale e di classifica, la Juve arriva decisamente meglio perchè arriva dalla prerogativa di aver fatto una campagna acquisti importante, di giocare allo Stadium e di non avere delle problematiche che invece l'Inter ha. I nerazzurri sono gli stessi dell'anno scorso con un anno in più, vengono dal ko a San Siro con l'Udinese, vivono ancora del condizionamento negativo del finale di stagione passato e in questo senso il Mondiale per club non ha aiutato a mettersi le spalle la finale contro il PSG. È come se l'Inter avesse sempre giocato, come se la stagione dell'anno scorso non fosse mai finita, perchè due settimane di stop non cancellano del tutto quanto accaduto oltre a non farti riposare perfettamente. Forse il Mondiale per club è stato deleterio in questo senso proprio perchè l'Inter veniva da una pesante sconfitta e da una serie di delusioni. Non è stato forse così deleterio per la Juve perchè la Juve aveva chiuso a stagione festeggiando. È triste parlare di festa per un quarto posto, ma la squadra aveva comunque raggiunto l'obiettivo minimo, l'Inter l'ha chiusa non centrando i propri obiettivi massimi".

Balzarini parla quindi delle forze in lotta per lo Scudetto: "Il Napoli è favorito perchè ha un impianto collaudato, perchè ha un allenatore che vuole entrare nella storia facendo vincere agli azzurri due scudetti consecutivi per la prima volta nella sua storia ed ha un de Bruyne nel motore. L'Inter come detto è quella dello scorso anno ma con un anno in più. La Juve può essere una sorpresa perchè gli ultimi arrivi sono due innesti importanti, anche se d'altro canto non ha qualità a centrocampo e le manca un suggeritore di livello. Il Milan ha il valore aggiunto di Massimiliano Allegri e attenzione alla Roma di cui si parla sempre troppo poco".

Ascolta l'intervento completo nel podcast allegato.