Criscitiello: "Spalletti alla Juve, è tutto fatto: domani la firma"

La notte, si sa, porta consiglio. Ma a Torino, stavolta, ha portato un allenatore. Luciano Spalletti — dice Michele Criscitiello in diretta su Sportitalia — è pronto a sedersi sulla panchina più pesante d’Italia, quella che negli ultimi anni ha piegato uomini e idee. Il contratto è già pronto, 3,5 milioni di euro fino a fine stagione (con rinnovo automatico in caso di qualificazione in Champions) e firma che sugellerà l'accordo, domani: un patto di sangue con la Vecchia Signora, un giuramento di riscatto.

L’uomo di Certaldo torna così in quel calcio che non perdona, dove ogni parola pesa come un gol e ogni pareggio è una colpa. Dopo aver toccato il cielo con la Nazionale, Spalletti sceglie di calarsi negli inferi bianconeri: un viaggio nel cuore della tempesta per ridare forma a una squadra che ha perso se stessa. A Torino lo attendono in tanti: c’è chi lo sogna come il profeta del nuovo gioco, chi già lo guarda con sospetto, come si guarda un forestiero che promette rivoluzioni. Ma Spalletti è fatto d’altro: di ossessioni, di notti insonni, di lavagne scarabocchiate fino all’alba. Non teme le montagne — le scala a mani nude. La Juventus, oggi, è proprio questo: una vetta da riconquistare, una fede da ritrovare. E Spalletti, con il suo passo nervoso e lo sguardo febbrile, sa che qui non si viene per durare. Si viene per vincere, o per sparire.