Due facce.. della stessa medaglia
2 partite due poli opposti.....Tutti noi conosciamo il famosissimo libro de lo strano caso di Dr Jekyll e Mr Hyde. In senso psicologico è diventata la metafora dell'ambivalenza del comportamento umano e anche del dilemma di una mente scissa tra l'Io e le sue pulsioni irrazionali. Volendo essere ancora più spiccioli il libro di Louis Stevenson, pilastro della letteratura gotica del 1886, sembra essere la metafora di due parti completamente opposte, la prima giocata contro i grandi comaschi (o perlomeno come Tudor l'immaginava) e la seconda in terra spagnola. Domenica scorsa, il tenero e perbene dottor Jekyll che si fa irridere su " quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno" (e noi si giocava proprio all'ora di pranzo), mentre a nervi tesi e schiuma alla bocca, mister Hyde, pur perdendo, suda la maglia contro i Galacticos, e ripeto anche se il risultato ci vede sconfitti è dimostrazione di come forse urlare e ricordarsi che siamo la Juve continua ad avere un enorme peso specifico. Vado dritto al punto del mio discorso che va ben oltre la partita di calcio, noi tifosi non possiamo accontentarci di quello che al momento vogliono farci passare come l'ennesima annata di transizione, non ci può stare bene vincere una coppetta ogni tanto. Poiché all'atto pratico soprattutto noi Boomers siamo particolarmente vicini a squadroni degli anni passati, dove si dominava, dove si era temibili e rispettati, per tornare a quei fasti antichi ci vorrebbero in poco tempo molti quattrini... in sintesi ci vorrebbe quello che molti definiscono un'instant team, cosa che evidentemente allo stato attuale non è francamente possibile. Motivo per cui anche se nessun dirigente lo dice ma sono certo che lo pensano, ci illudono con frasi fatte neanche troppo convincenti su quello che sarà il nostro futuro. E’ vero che in campo vanno i giocatori, ma è vero che i giocatori vengono scelti da un allenatore (o almeno così mi sembrava di avere capito) e se anche vero che noi non diamo la colpa a Tudor per le figure invereconde, è anche vero che lì qualcuno ce lo ha messo, e questo qualcuno non dà spiegazioni, lavora in silenzio ma mi sa tanto che si sta nascondendo anche per la consolidata prassi di non dover parlare apertamente. Riavvolgendo il nastro di 12 mesi, pur sapendo di sollevare qualche polemica, ritengo anche che Giuntoli e Motta non abbiano a sto punto il 100% delle colpe. Se andiamo a guardare le defaillance di Juventus e Ferrari che hanno come minimo comune multiplo l'affiliazione a John Elkann, e come stanno piano piano diminuendo nei loro confronti gli appeal dei tifosi, mi viene da pensare che essere ricchi sfondati ma senza una guida e un preciso orientamento serve a poco nulla. Al nostro allenatore ho ben poco da dire, che Tudor fosse Tudor lo sapevamo da diversi mesi a questa parte, quello che è semplicemente mi sembra strano è che anche lui arrivato in punta di piedi e parole decise , spesse volte abbia fatto retromarcia, creando delle confusioni e delle nebbie che non fanno altro che disorientare tutti noi. Dichiarazioni sui calendari pazzi e i torti di Verona non possono giustificare il vuoto calcistico visto domenica scorsa e la splendida prestazione in champions.
Spendere e spandere non ha mai avuto molto seguito nell'ambiente juventino.. sicuramente investire per riacquisire una propria identità sarebbe più logico però ho la continua sensazione che ogni anno che passa sia un anno perduto perché in realtà non vedo quel progetto di crescita lento e sistematico..a prescindere dal fatto che essendo abituati a ben altro, vorremmo tornare a vincere da subito, e ritengo non sia stato minimamente giustificabile essere andati domenica scorsa e incassare una una sconfitta che va ben oltre il mero risultato. Quando un allenatore allarga le braccia ai propri giocatori, è un segnale invocabile di resa, elemento che invece non si è visto a Madrid, dove pur perdendo 1-0 , rimane più l'amaro in bocca per le occasioni che non abbiamo messo a segno piuttosto che la soddisfazionee che "a Madrid cascano in molti ". A questo punto ritengo sia d'uopo che Comolli e tutta la truppa di funzionari si faccia un grandissimo esame di coscienza. Perché adesso che molteplici pareggi sono finiti, ed iniziano le sconfitte di fila, qualcuno dovrà farci capire che calciomercato è stato, chi lo ha voluto, e se non l'ha voluto l'allenatore che tipologia specifica di gerarchia esiste nella nostra squadra . Tanto per intenderci se gli infermieri sono primari e i medici semplici portantini. Perché a noi tifosi può andare anche bene il concetto che l'allenatore sia un parafulmine e il direttore generale spenda e spanda , solo che sinceramente non ne capiamo il motivo. Se almeno questo ci venisse spiegato sarebbe già un notevole passo avanti. Tornando al campionato guardo con tristezza ma allo stesso tempo con serenità la classifica che probabilmente ci vede nel posto che meritiamo perché se affrontiamo le partite con questa mentalità (parlo di Como) onestamente non vedo il perché entrare in Europa dalla porta principale, tranne che per i guadagni che poi teoricamente potranno andare a rappresentare un ulteriore elemento di spesa per un calciomercato che possibilmente l'allenatore non vorrà fare, e quindi il circolo vizioso diventa ancora più serrato. Il libro di cui prima è obiettivamente un bel testo però questo continue oscillazioni tra squadre che pigolano e squadre che tre giorni dopo ruggiscono non fa altro che alienarci, confonderci e deprimerci. Peraltro, in un campionato che rimane sempre più aperto avere il dovere di lottare e' la base del nostro DNA e non vedo quindi perché ogni partita debba rappresentare un terreno fragile da cui si possa cadere a strapiombo. Per cui, signori dirigenti, signori alti funzionari sappiate che oltre tutto il valore economico che la Juve per voi rappresenta, per noi rappresenta invece un sogno vivido , il team dei nostri padri, un cumulo di speranze e non di macerie. Rispettate esso e rispetterete tutti noi , senza che ci si travesta sistematicamente in pulcini bagnati.
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